Nessuna paura...

Costa Crociere e il suo home port: “Savona non deve preoccuparsi, previsti notevoli investimenti” video

Le parole del direttore dell'Unione Industriali, del presidente delle Camere di Commercio Riviere di Liguria e dell'ex presidente della Port Authority

4 navi costa crociere a Savona

Savona. “Da Savona a Genova l’home port di Costa Crociere? Non credo, giusto pensare ad allargarsi nella città capoluogo in relazione alla forte crescita del mercato crocieristico nel Mediterraneo, ma su Savona sono previsti investimenti davvero importanti e notevoli, per questo credo che non ci si debba preoccupare”.

Lo ha detto oggi il direttore dell’Unione Industriali di Savona Alessandro Berta, commentando le dichiarazioni del presidente dell’Autorità portuale ligure Pier Paolo Signorini a margine dei festeggiamenti per i 70 anni del gruppo a Genova.

Costa Crociere, infatti, investirà nel terminal della città della Torretta 4 milioni di euro per nuovi finger e per l’adeguamento della stazione marittima alla Costa Smeralda, la nuova ammiraglia del gruppo che sarà battezzata proprio a Savona.

“Costa Crociere ha sempre espresso la volontà di mantenere Savona home port e di puntare sugli scali nel porto savonese per la sua crescita. A Savona sono stati programmati interventi nel porto e nel terminal crociere, sia da parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale che di Costa Crociere stessa, e questo è un aspetto che ci tranquillizza” aggiunge Berta.

“Credo, inoltre, che i risultati raggiunti su Savona sul fronte dei croceristi siano un altro elemento che non farà certo perdere appeal al nostro porto in un settore in che avrà sempre più numeri positivi” conclude.

Sulla questione, il presidente delle Camere di Commercio Riviere di Liguria, Luciano Pasquale, osserva: “Savona è home-port di Costa Crociere e dal punto di vista strategico e opertivo il rischio che la compagnia lasci la città della Torretta secondo me è molto limitato. Anche perché su Savona si sono fatti degli investimenti importanti. Credo che debba essere percepito anche dal sistema portuale Genova-Savona che il fatto che Savona sia l’home-port di Costa ha permesso praticamente di raddoppiare il numero dei crocieristi nei due scali, che poi ora è uno scalo unico. Ritengo che mantenere l’home-port di Savona sia un fatto organizzativo, funzionale e strategico nell’interesse dell’azienda e di tutta la comunità. Non credo sia facile nemmeno smontarlo. Ci sono due terminal, tra l’altro realizzati di recente, molto moderni ed efficienti. Se c’è un incremento del traffico crocieristico certamente occorre trovare nuovi spazi, ma questo di certo non può avvenire a scapito di Savona”.

Insomma, secondo Pasquale quella di Signorini è stata solo “una manifestazione di interesse verso quello che Costa può fare in più rispetto a quello che fa ora” e non certo un’affermazione con cui si invita la compagnia a spostare il traffico da Savona a Genova: “Quello di Genova e Savona, tra l’altro, è un porto unico. Si trattasse di due scali distinti sarebbe comprensibile che a qualcuno venga l’idea di creare concorrenza. Ribadisco: se Costa dovesse avere potenziali incrementi di traffico occorrerebbe trovare nuovi spazi, ma non potrà mai succedere che l’home-port di Savona si trasferisca a Genova. Non è questo il senso con cui vanno interpretate le parole di Signorini”.

E sulle aperture della Port Authority a Costa Crociere in merito al porto genovese, ecco le parole di Rino Canavese, ex presidente dell’Aurità portuale savonese che portò il settore crocieristico nella città della Torretta: “Non commento le parole del presidente che credo facciano riferimento ad un contesto più ampio di sviluppo degli scali per i porti liguri. La questione dell’home port è anche un fatto di spazio, contando che Genova ospita già Msc”.

“Non penso che Savona debba preoccuparsi, c’è un piano preciso di Costa Crociere per il porto savonese e ritengo che gli investimenti in campo e le possibilità di crescita mettano al riparo da ogni paura o altro. Il ragionamento è da inquadrare nell’ambito di una gestione complessiva del settore crocieristico in Liguria e dei suoi margini di espansione” conclude Canavese.

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