Numeri

Confartigianato, ancora poche reti in Liguria: nel savonese 145 imprese in contratto di rete

Grasso e Pace: "Forma di collaborazione ad alto valore aggiunto, da incentivare soprattutto tra le imprese più piccole per raggiungere obiettivi di crescita"

restauro artigianato

Liguria. In Liguria sono 635 le imprese aderenti a contratti di rete (le imprese possono aderire a più contratti di rete). In media 39 ogni 10 mila imprese (12^ in Italia), secondo l’ultima analisi dell’Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere (al 3 maggio 2018). Guardando i singoli macro settori, emerge una maggiore incidenza di imprese in contratti di rete nei servizi digitali (154 ogni 10 mila, la settima maggiore d’Italia), in agricoltura (76) e nel manifatturiero (63). Seguono poi, con incidenze minori, i servizi non digitali per le imprese (57 ogni 10 mila), i servizi alle persone (34), commercio e costruzioni, rispettivamente 26 e 24 imprese ogni 10 mila.

“Una forma di collaborazione utile alle imprese per lavorare in squadra e raggiungere obiettivi di crescita, sfruttando flessibilità e abbattimento dei costi: questo il valore aggiunto del contratto di rete – commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – Un modello da incentivare, soprattutto in una regione come la Liguria, dove le micro e piccole realtà produttive, particolarmente numerose, possono trovare in questa collaborazione un’opportunità di crescita, per esempio sfruttando al meglio iniziative di interesse comune come progetti, bandi o attività di promozione”.

A livello di media, tra le regioni più vocate al contratto di rete spiccano il Friuli-Venezia Giulia, con 132 adesioni ogni 10 mila imprese, e il Lazio (122), che conta anche il maggior numero di imprese aderenti a cdr (7.972). Al secondo posto, sempre per valore assoluto, la Lombardia (3.172). La media nazionale è di 48 imprese in contratto di rete ogni 10 mila realtà, complessivamente si contano 28.902 aziende in cdr.

“La nostra esperienza di Evolgo, nata in Liguria nel 2013 – spiega Giuseppe Pace, presidente nazionale carrozzieri e socio fondatore della prima rete nazionale del settore automotive – ci ha permesso, tra le altre cose, di crescere dal punto di vista imprenditoriale e ricevere stimoli dal contributo di idee che ogni giorno ci trasmettiamo, in uno spirito di grande collaborazione tra noi e con l’obiettivo di innalzare la nostra competitività in un mercato in continua evoluzione. Ora stiamo persino esportando il modello della nostra rete in tutta Italia e sono già nate Evolgo Piemonte e Campania.

La fotografia delle province: il territorio più “in rete” risulta quello spezzino (tra i primi 25 in Italia), con una media di 57 imprese “connesse” ogni 10 mila, per un totale di 118 realtà in rete. In particolare, le adesioni maggiori si riscontrano nei servizi digitali (media di 233 ogni 10 mila), e non digitali (133) e agricoltura (139). Segue la media savonese, 48 realtà ogni 10 mila, per un totale di 145 imprese in contratto di rete. Anche in questo caso i servizi digitali vanno per la maggiore, la media è di 205 adesioni ogni 10 mila, seguiti dal manifatturiero (87) e dai servizi non digitali (85). La media imperiese è di 40 imprese in rete ogni 10 mila: il valore maggiore si riscontra nei servizi digitali (162 su 10 mila), seguito dal manifatturiero e dall’agricoltura (rispettivamente, 75 e 70). In totale risultano in contratto di rete 104 imprese imperiesi. Infine, Genova, con 268 imprese in cdr. In media, sono 31 ogni 10 mila. 125 la media nel macro-settore dei servizi digitali, 69 quella nell’agricoltura e 54 nel manifatturiero.

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