Per un pensiero altro

Il colore dei sogni dei pazzi

Per un Pensiero "Altro" è la rubrica filosofica di IVG: ogni mercoledì, partendo da frasi e citazioni, tracce per "itinerari alternativi"

Per un Pensiero Altro

Perchè non provare a consentirsi un “altro” punto di vista?
Senza nessuna pretesa di sistematicità, ma con la massima onestà intellettuale, il curatore, che da sempre ricerca la libertà di pensiero, ogni settimana propone al lettore, partendo da frasi di autori e filosofi, “tracce per itinerari alternativi”. Per quanto sia possibile a chiunque, in quanto figlio del proprio pensiero.

“Il paziente mostra evidenti spunti paranoici di megalomania: dichiara di essere un grande filosofo” da una cartella clinica dell’ospedale psichiatrico di Jena, anno 1889. E’ palese che i medici non avesseso dubbi, d’altra parte il loro incedere logico era perfettamente consequenziale: il signore che abbiamo in cura è malato, altrimenti non lo avremmo in cura; dichiara di essere un grande filosofo mentre è un malato di mente, i sintomi sono inequivocabili, trattasi di paranoia megalomane, possiamo ora procedere con la terapia …!

Non ho alcuna fonte che ci informi sul nome del primario dell’ospedale psichiatrico o di quello di qualche collaboratore, chissà, magari uno che, sulle orme di tanto maestro, ha raggiunto la fama nel corso degli anni, ma ho potuto leggere il nome del paziente che, nomen omen, è stato paziente oggetto di siffatta illuminata disamina: F. W. Nietzsche. Purtroppo di casi analoghi se ne possono enumerare fin troppi, ricordo quello di un nobel della letteratura che, suppongo dotato di autoironia, raccontava di aver inoltrato al proprio autore il suo nuovo romanzo ma sotto un falso nome, ebbene, lo scritto gli era stato restituito accompagnato da brevi, cortesi ed esplicite righe con le quali l’editore comunicava che romanzi di dilettanti, pur apprezzando l’impegnio degli stessi, non potevano trovare spazio nelle collane di una casa editrice prestigiosa come quella che si onorava di dirigere.

Ovviamente lo stesso lavoro fu pubblicato di lì a breve col nome del legittimo estensore. Ma torniamo al mio amico Federico: quanto ha dovuto sopportare da vivo è quasi nulla rispetto a ciò che avrebbe dovuto subire da postumo. Troppo a lungo il suo pensiero è stato letto come il fondamento teorico del regime nazista che metteva al centro lo stato e cancellava la dignità dell’uomo sacrificabile al super uomo (pessima traduzione di ubermensch) antropomorfizzazione dello stato quando nello Zarathustra possiamo leggere: “Là dove lo stato cessa – là guardate fratelli miei! Non li vedete l’arcobaleno e i ponti del superuomo?”.

Ma credo che l’oltraggio maggiore sia stato compiuto da quanti, dichiarandosi suoi estimatori, ne hanno tanto banalizzato e frainteso il messaggio da procurargli ancor più danno. Ma non è il luogo per una più approfondita disamina del pensiero nietzscheano, preferisco far notare a quelli che, e credo siano molto più numerosi di quanti si dichiarino tali, a quelli che … in fondo sanno di essere soli anche quando hanno gente intorno; amano disperatamente tutti anche quando chi riceve il loro amore lo confonde per una richiesta; hanno capito più di quanto è lecito e vorrebbero condividerlo con chi ha il terrore di sentirselo spiegare; cantano appena svegli e fischiettano discreti nei luoghi più seri per non farsi rimproverare; regalano bellezza senza nulla aspettarsi in cambio; hanno il coraggio di osservare l’abisso che abita ogni uomo perchè hanno già scrutato il proprio. Continuate a regalare sorrisi amici miei, è probabile che lo psichiatra non abbia capito nulla!

Per un Pensiero Altro è la rubrica filosofica di IVG, a cura di Ferruccio Masci, in uscita ogni mercoledì: clicca qui per leggere tutti gli articoli

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