Colloquio

Il vescovo di Albenga in udienza da papa Francesco: “La vostra Chiesa è nel mio cuore”

Il vescovo ha illustrato al Papa il cammino pastorale della diocesi di Albenga-Imperia

Papa Francesco Guglielmo Borghetti

Albenga. Venerdì 27 aprile il vescovo della diocesi di Albenga-Imperia, monsignor Guglilemo Borghetti è stato in udienza privata da papa Francesco. E’ la terza volta, da quando il presule è arrivato ad Albenga.

Durante l’incontro, cordiale e familiare, come si legge sull’Avvenire di questa mattina, in un’intervista a firma di Eraldo Ciangherotti, il vescovo ha illustrato al Papa il cammino pastorale della diocesi di Albenga-Imperia.

Dal Papa, perché?
Era necessaria questa visita per ragguagliarlo sull’andamento della diocesi. Ancora una volta ho sperimentato quanto gli stia a cuore la nostra Chiesa locale e come la segua con amore dalla Sede apostolica; mi aspettava ed è stato contento di sentire notizie aggiornate sulla situazione pastorale diocesana e mi ha raccomandato di non lasciar passare così tanto tempo per il prossimo incontro.

Ha chiesto lei l’udienza?
Il Papa mi aveva fatto sapere che avrebbe avuto piacere di incontrarmi; io, del resto, desideravo incontralo, ma avevo un po’ di reticenza a chiedere udienza per timore di rubargli tempo prezioso. Il tutto si è realizzato in breve tempo dopo una serie di contatti. L’incontro è stato amabile e intenso, edificante ed utile per il mio ministero: si è ripetuta l’esperienza delle altre volte: il vescovo può parlare con il Papa come un prete parla con il proprio vescovo; la sua capacità di ascolto empatico è formidabile, la sua memoria lucidissima fin nei minimi particolari, il senso di sicurezza che promana dal suo I parlare che orienta e corregge il tiro, è forte; insomma una miscela di dolcezza e fermezza ben dosata.

Qual è stato il tema principale dell’incontro?
Avevo i miei appunti e ho esposto con ordine le questioni più importanti dopo avergli presentato il saluto affettuoso di tutto il presbiterio, del vescovo emerito e di tutti i fedeli della nostra Chiesa locale; l’ho ringraziato di cuore del suo magistero illuminante e orientativo, vera bussola del credente nel tempo della complessità; in particolare ho espresso gratitudine per averci donato l’Esortazione apostolica Gaudete et exsultate.

Come ha rappresentato la nostra diocesi al Papa?
Ho cercato di fare una sintesi del lavoro svolto in questi anni affrontando i principali snodi del cammino diocesano: ho parlato dei sacerdoti, delle problematiche ancora aperte, delle prospettive future, dei nostri seminaristi e delle vocazioni sacerdotali; del Progetto pastorale triennale di cui ha trattenuto copia dicendo che lo sfoglierà volentieri.

Quali iniziative diocesane hanno più colpito il Santo Padre?
Papa Francesco ha apprezzato in particolar modo l’impegno nell’approfondimento di Amoris Laetitia, la focalizzazione del Progetto pastorale su Trinità, famiglia ed Evangelii Gaudium, l’aver introdotto gli esercizi spirituali annuali del vescovo con i suoi preti, i ritiri spirituali periodici, il seguire personalmente i preti più giovani con appositi momenti di incontro e il rilancio della pastorale vicariale; gli ho parlato della la rifondazione della Caritas diocesana e della Locanda del Buon samaritano, opera segno del Giubileo della Misericordia. Ho evidenziato l’esigenza di potenziare il senso di appartenenza alla Chiesa locale e di superare un certo individualismo pastorale e un certo culturalismo sterile, dell’esigenza di coniugare fede e cultura, fede e politica.

Quali sono state le indicazioni ricevute per la nostra diocesi?
Mi ha molto incoraggiato a proseguire con lo stile intrapreso, ricordandomi di coniugare sempre dolcezza e fermezza; mi ha confermato nella linea di pastorale liturgica che ho espresso nel Promemoria liturgico pur manifestando grande rispetto e benevolenza per la cosiddetta area tradizionalista senza asprezze, ma con grande chiarezza di vedute in ordine al rispetto del cammino della Chiesa nell’oggi di Dio. Ho parlato al Papa della scelta di gestire Casa Faci e dell’Istituto di Pastoral counseling, per poter usufruire di un luogo utile a sacerdoti in primis, ma anche a fedeli laici, per tempi di preghiera, riposo, diffusione della cultura cristiana e recupero dell’armonia spirituale e psicologica soprattutto nel tempo del disagio o della crisi. Entusiasta per l’iniziativa, il Papa mi ha sottolineato con vigore che è quanto mai importante proseguire oggi su questa strada, offrire luoghi di recupero interiore e formare sacerdoti e laici all’arte della consulenza pastorale per esercitare in modo competente l’accompagnamento personale e famigliare e l’esercizio dell’autentico discernimento cristiano. Ha affermato con passione: dica pure che questo gliel’ho detto io!

Quali sono per il vescovo Borghetti le priorità pastorali e organizzative più urgenti per la diocesi?
È importante proseguire nella diocesanizzazione delle parrocchie, dei movimenti e delle aggregazioni laicali; che vuol dire potenziare lo spirito di appartenenza alla famiglia diocesana; potenziare il ruolo dei vicariati foranei, dare smalto nuovo alla pastorale giovanile e vocazionale, porre la famiglia al centro, promuovere la pedagogia della carità.

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