Incontro

Varazze, Cerruti: “L’amministrazione continua a non dire la verità sulla Ramognina”

"Il fine primario dell'amministrazione è rimpinguare le casse di Comune e gestore e curare al meglio i propri interessi politici in vista delle elezioni”

discarica Varazze Ramognina

Varazze. “Il fine primario del sindaco Bozzano e della sua giunta è quello di rimpinguare le casse di Comune e gestore della discarica (sempre in proroga) e curare al meglio i propri interessi politici in vista delle prossime elezioni”. E’ questa la sensazione che Gianantonio Cerruti, capogruppo di minoranza di Amovarazze, ha avuto ieri sera, durante l’incontro tra l’amministrazione comunale e gli abitanti di Casanova.

“Ieri sera abbiamo partecipato, in qualità di rappresentanti dell’opposizione, alla riunione richiesta dai residenti di Casanova all’amministrazione comunale – spiega Cerruti – Seppur partecipata, la riunione ci è apparsa come un monologo o quasi della giunta Bozzano e dei suoi fiancheggiatori, il cui unico intento era quello di giustificare la grossa bugia della chiusura della discarica comunale della Ramognina. Messo alle strette dalla richiesta di riunione dei casanovini per parlare della discarica, il sindaco Bozzano ha dovuto ammettere ciò che noi diciamo da tempo ovvero che la discarica non sarà chiusa come promesso nel 2018 ma sarà funzionale almeno fino al 2020 ‘per esigenze provinciali e per far fronte al periodo emergenziale della città metropolitana di Genova’. Di fatto mentendo e disattendendo tutto quanto detto pubblicamente negli anni passati e nelle sedi istituzionali per giustificare l’aumento dei conferimenti e far stare buoni i casanovini più preoccupati della grave situazione”.

“Nel corso della riunione è emerso chiaramente che nei prossimi anni continueranno i transiti a tutte le ore dei camion provenienti da Genova e da mezza Liguria e di conseguenza i disagi a Casanova. Il tutto a scapito della sicurezza dei residenti, dello stato della strada provinciale sempre più dissestata, senza considerare l’aumento del rischio ambientale dovuto al raddoppio dei conferimenti nel giro di due anni. Dal monologo o quasi di ieri si è colto benissimo che il fine primario del sindaco Bozzano e della sua giunta è quello di impinguare le casse di comune e gestore (sempre in proroga), e curare al meglio i propri interessi politici in vista delle prossime elezioni. La storia della chiusura rimarrà pertanto una grossa bugia e una messinscena dell’amministrazione e dei personaggi della frazione che lo spalleggiano nel suo intento”.

“A tal proposito, nella riunione di ieri sera il sindaco e gli assessori presenti si son ben guardati dal comunicare i dati riguardanti i proventi comunali della discarica, che per l’anno 2017 ammontano a 2 milioni e 991 mila euro, mentre nel 2015, prima degli aumenti di conferimento, ammontavano soltanto a un milione e 409 mila euro. E che l’amministrazione comunale ha attualmente una montagna di soldi nelle proprie casse, circa un milione e 580 mila euro in più da spendere rispetto agli anni precedenti e nulla ha fatto o quasi per la frazione di Casanova, la più danneggiata e disagiata dal passaggio dall’aumento dei transiti”.

“Abbiamo anche ascoltato le solite tante promesse su ciò che si farà da qui al prossimo anno, dalle telecamere per la sicurezza (che dovevano essere montate già da tempo), alla pulizia e manutenzione delle strade e della frazione, ecc, ecc come se i cittadini non sapessero che amministrano da più di 4 anni il comune con assai scarsi risultati e che sono diventati campioni nel raccontare balle ai varazzini”, conclude Cerruti.

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