Parla la criminologa

Sopralluogo nella casa dell’omicidio Janira, Bruzzone: “Serviva analisi sulle tracce di sangue” fotogallery

Il consulente della famiglia spiega lo scopo degli accertamenti svolti in piazzetta Morelli: "Siamo qui per completare la ricostruzione della dinamica omicidiaria"

Pietra Ligure. “Siamo qui per completare la ricostruzione della dinamica omicidiaria e mi serviva un approfondimento sulle tracce di sangue. Quindi siamo stati autorizzati ad accedere nell’appartamento proprio per fare un video documentazione delle tracce di sangue in relazione a delle ipotesi di tipo ricostruttivo che avanzeremo chiaramente in dibattimento”. Così la dottoressa Roberta Bruzzone, criminologa e psicologa forense, riassume lo scopo del sopralluogo effettuato questa mattina nella casa di piazzetta Morelli a Pietra Ligure dove Janira D’Amato è stata assassinata dall’ex fidanzato Alessio Alamia, nell’aprile del 2017.

“Stiamo cercando di cercando di ricostruire più fedelmente possibile come è morta Janira e soprattutto quando è stata aggredita” ha aggiunto la dottoressa Bruzzone subito dopo aver lasciato la scenda del delitto. La criminologa ha anche ribadito l’esito dell’incidente probatorio che ha accertato l’imputabilità dell’omicida: “Ho partecipato anche alla perizia psichiatrica visto che sono consulente della famiglia a 360 gradi essendo anche psicologa. Alamia è completamente capace di intendere e volere e quindi, sotto il profilo giudiziario, è pienamente imputabile. La perizia ha certificato la sua piena capacità di stabilire cosa fare e di volerlo fare”.

“Quello di oggi era un sopralluogo già autorizzato da parecchio tempo dal pubblico ministero ed era finalizzato ad esaminare le tracce di sangue. Ora il nostro studio si concentrerà proprio sui dati raccolti che, a nostro avviso, rafforzeranno l’ipotesi della premeditazione” aggiungono i legali della famiglia di Janira D’Amato, gli avvocati Simone Mariani e Fabrizio Biale.

“Il sopralluogo è stato pensato, studiato e voluto non per colmare lacune investigative, che non ci sono assolutamente, ma per chiarire alcuni aspetti e rafforzare l’aggravante della premeditazione. Anche il fatto che sia intervenuto il pubblico ministero questa mattina non può che farci piacere perché dimostra la condivisione di vedute sulla dinamica dell’omicidio” concludono gli avvocati Mariani e Biale.

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