Ato... privato?

A Pietra consiglio comunale alle 9 del mattino, Carrara furioso: “E’ codardia, non vogliono ci sia pubblico”

All'ordine del giorno anche il piano d'ambito del servizio idrico integrato

Consiglio pietra medica

Pietra Ligure. “L’opposizione richiede la convocazione del consiglio comunale a termini di legge ed il sindaco lo fa convocare alle 9 del mattino. Ma é solo per ‘codardia’: si deve riparlare di ‘acqua pubblica’ ed il sindaco vuole un consiglio senza pubblico”. E’ l’accusa avanzata da Mario Carrara, capogruppo consiliare della Lista Civica dei Pietresi.

“Il prossimo lunedì, 21 maggio – spiega – è stato convocato il consiglio comunale di Pietra Ligure, in seguito alla richiesta a termini di legge, con le firme dei gruppi d’opposizione di centro destra, affinché venissero discussi gli argomenti rimasti della seduta precedente, che aveva visto il Consiglio occuparsi, per la maggior parte, sulle sciagurate bollette dell’acqua, emesse da Ponente Acque. Il nuovo Consiglio é stato convocato alle ore 9 del mattino. Un orario assurdo, senza senso, sfacciatamente preordinato ad un unico risultato: fare in modo che non venga nessuno ad assistere alla riunione”.

“La più grande preoccupazione del sindaco, del presidente del consiglio e dei consiglieri di maggioranza, ora – tuona Carrara – sembra esser quella di evitare che ci sia gente che possa vedere di persona cosa succede alle sedute consiliari. Le loro risposte inconsistenti, ma pronunciate con arroganza per mascherare la loro totale assenza di argomenti validi; la loro evidente incapacità ad affrontare i problemi della città; la loro inadeguatezza a dare risposte e soluzioni convincenti alle questioni che stanno assillando i cittadini; le loro continue ‘brutte figure’ di fronte a tutto il consiglio. Nell’ultimo consiglio comunale abbiamo assistito ad un sindaco che, nello scegliere tra i suoi concittadini, ‘vessati’ da bollette ingiuste, e l’esattore delle bollette, Ponente Acque, ha scelto decisamente Ponente Acque difendendone in tutti i modi il ruolo e il disdicevole comportamento. Non solo: ma quando gli veniva richiesto di dimostrare di essere dalla parte dei cittadini pietresi, approvando la sospensione e l’annullamento delle assurde bollette emesse, ha risposto bollando come ‘fandonie’ le nostre richieste e come ‘pretestuose’ le nostre argomentazioni”.

“Il sindaco ha, invece, fatto approvare un documento che ‘sospende’ le bollette solo per quelli che riescano a dimostrare l’esistenza di errori gravi, ma, con ciò, costringendo i cittadini a recarsi in massa dagli uffici di Ponente Acque rendendo stabilì e definitive le code chilometriche della gente. Proprio quello che il giorno prima, in una sua nota, la stessa Ponente Acque aveva dichiarato alla stampa che si sarebbe dovuto fare. Proprio quello che Ponente Acque voleva. Le code continue, per ore sotto il sole, di centinaia di persone angariate da bollette ingiuste agli sportelli di Pietra e di Borghetto di Ponente Acque sono il dimostrato risultato di questa prepotente decisione del sindaco e della maggioranza, scaturite dall’ultimo consiglio comunale. Altro che le ‘fandonie’ per le quali il sindaco ha tuonato contro di noi in Consiglio, i risultati sono sotto gli occhi di tutti”.

“Chi ha cercato di difendere le proprie ragioni – prosegue Carrara – ha dovuto fare code assurde, che a Pietra non si erano mai viste, stile ‘paesi del terzo mondo’ o che ricordano la tessera di sussistenza da economia di guerra. Chi, invece, perché impegnato nel lavoro o per mancanza di tempo, non ha potuto sottoporsi ad uno sforzo del genere (di impegnare un pomeriggio intero o anche due, perché spesso si doveva ritornare), ha dovuto pagare! Questo è il risultato del suo operato, signor sindaco!”.

“Ora, il 21 maggio, in scadenza del termine dei 20 giorni previsti dalla legge dalla nostra richiesta di convocazione, il sindaco fa convocare il consiglio, ma alle 9 del mattino – accusa il consigliere di minoranza – In un primo momento, quando abbiamo visto l’orario assurdo, abbiamo pensato ad una forma di ‘ritorsione’ della maggioranza, del tipo: voi fate convocare il consiglio a termini di legge, cui non possiamo sottrarci? Bene! Noi ve la facciamo pagare e vi convochiamo il consiglio ad un’ora ‘stramba’, in cui, oltre a metter male a voi, a venire, non ci sarà nemmeno il pubblico a vedere! Così la vostra convocazione non sarà servita a niente”.

“Considerato poi – aggiunge ancora Carrara – che gli argomenti da discutere erano per lo più mozioni dell’opposizione e che Bianchi, capogruppo (stile Rasputin) di maggioranza, in chiusura del consiglio precedente, aveva pronunciato una mezza frase sibillina ‘…bisognerà vedere se ci sarà il numero legale del consiglio…’, facendo intravvedere la possibilità che i consiglieri di maggioranza avrebbero potuto non presentarsi (come hanno già squallidamente fatto diverse volte), il sospetto che si trattasse di un vero e proprio ‘orario-rappresaglia’, ci stava tutto.
Poi, però, ci siamo accorti che nell’ordine del giorno della convocazione è stato aggiunto un punto molto significativo: perché si ritorna a parlare di acqua; anzi: di acqua pubblica”.

Il riferimento è al punto numero 5: “Piano d’ambito del servizio idrico integrato (ATO centro ovest 1) conseguente alla sentenza della Corte Costituzionale N. 173/2017. Discussione e parere in merito”. “Allora – punta il dito Carrara – appare chiaro che più che di una ‘ritorsione’, si tratta della solita, ormai abituale ‘codardia’, della paura di sindaco e maggioranza attuali a dover affrontare discussioni su questioni rilevanti di fronte a tutta la cittadinanza. Specialmente su un punto che oggi sta provocando così profonde lacerazioni, disagio, sofferenze in Pietra Ligure come quello dell’acqua potabile; o meglio: della trattazione dell’acqua potabile pubblica da parte di Ponente Acque, la cui gestione scriteriata sta minando seriamente la credibilità sul fatto che un gestore ‘pubblico’ possa gestire il bene fondamentale dell’acqua con i criteri di equità voluti dal referendum sull’acqua pubblica e si comporti, invece, sostanzialmente, con la ‘rapacità’ che ci si aspetta da qualsiasi gestore privato”.

“Se non è per codardia – conclude Carrara – perché, allora far riunire il consiglio comunale alle nove di mattina, su un tema così importante, che oggi come non mai rappresenta un ‘nervo scoperto’ nella società pietrese? Pietra Ligure si merita di meglio di quest’amministrazione che sta portando la città alla decadenza ed allo squallore ed i cittadini all’impoverimento”.

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