Per un pensiero altro

Ma le galline sanno volare?

Per un Pensiero "Altro" è la rubrica filosofica di IVG: ogni mercoledì, partendo da frasi e citazioni, tracce per "itinerari alternativi"

Per un Pensiero Altro

Perchè non provare a consentirsi un “altro” punto di vista?
Senza nessuna pretesa di sistematicità, ma con la massima onestà intellettuale, il curatore, che da sempre ricerca la libertà di pensiero, ogni settimana propone al lettore, partendo da frasi di autori e filosofi, “tracce per itinerari alternativi”. Per quanto sia possibile a chiunque, in quanto figlio del proprio pensiero.

“Camminare non può, per le sue ali di gigante” è una libera traduzione dell’ultimo verso della lirica di Baudelaire L’Albatro contenuta ne Les fleurs du mal. È possibile ed opportuno leggere l’intera poesia baudelairiana in chiave allegorica, in quest’ottica l’albatro, meraviglioso uccello marino dalle immense ali, splendido “principe dei nembi” quando si libra alto e libero nel cielo, va inteso come il poeta che diviene goffo ed impacciato una volta catturato dai marinai, troppo spesso invidiosi di tanta bellezza, che si consolano della propria mediocrità deridendo il suo incedere intralciato proprio da quelle ali di gigante che lo rendevano invidiabile, ovvia quest’ultima simbologia.

Molti sono ancora gli spunti interessanti della lirica, la decriptazione del simbolo della nave che scivola su amari abissi, la possibilità di osservare più profondamente tanto si è più in alto e lontani dall’oggetto in questione, il fatto che l’albatro segua la nave, forse addirittura il suo bisogno della stessa, il piacere sadico del marinaio che ne stuzzica ironico il becco con la propria pipa, ma concentriamoci solo sul simbolo dell’albatro sviluppando l’allegoria ornitologica sempre da un punto di vista “altro”.

Immaginiamo un pollaio, oramai consolidato nei suoi ritmi quotidiani, nei ruoli definiti da sesso, dimensioni, anzianità. La gallina media si bea della propria attitudine di raspare il terreno con le unghie adunche in cerca di cibo, corre sollecita all’arrivo dell’allevatore che somministra il mangime, gli occhi fissi al terreno individuano bocconi appetitosi, l’incedere ondeggiante stimola gli interessi del gallo che coscienziosamente svolge il suo compito e garantisce il reiterarsi della specie, quale perfetto equilibrio, di certo tutto risponde ad un progetto teleologico e che meraviglioso progettista deve aver concepito che l’intera vita del pollaio prosegua serena.

Ed ecco improvviso comparire un albatro, il principe del cielo, fino ad allora mai visto, ricordiamo la perfetta funzionalità dell’occhio della gallina rivolto verso terra, ma il nuovo arrivato è strano, goffo ed impacciato, si sente a disagio, l’intero pollaio lo deride, fino a che, davvero particolare lo straniero, l’albatro fa notare alle galline che hanno le ali, proprio loro che hanno sempre creduto profondamente nel grande progettista, non si erano mai chieste la ragione della loro esistenza, forse un poco stupite decidono di prestare ascolto allo strano personaggio.

Non tutte, certo, infatti diverse sono quelle che lo contestano: questo vuole manipolarci, perchè mai dovrebbe aiutarci, chissà quale interesse nasconde, e poi, se è andato tutto sempre bene così, perchè cambiare? Eppure qualcuna si osserva le ali, prova a sbatterle e, somma infrazione, solleva gli occhi al cielo: ma la gallina può ambire al cielo? Non sarebbe più corretto affermare che chi non ci prova sarà sempre gallina perchè non ha avuto il coraggio di pensarsi albatro? E se tutto fosse per il solo interesse dell’allevatore? Che fine fanno le galline che ogni tanto si porta via? E le uova? E se tutti provassero a volare e si scoprissero albatri?

Per un Pensiero Altro è la rubrica filosofica di IVG, a cura di Ferruccio Masci, in uscita ogni mercoledì: clicca qui per leggere tutti gli articoli

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