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Giustenice, in Consiglio comunale si consuma l’ultimo atto dell’Unione dei Comuni

Critiche dal consigliere di minoranza a Giustenice Ivano Rozzi: "Noi sempre votato contro, esperienza fallimentare"

Comune municipio giustenice

Giustenice. A Giustenice l’ultimo atto dell’Unione dei Comuni della Val Maremola, con lo scioglimento e il conferimento al segretario comunale  della nomina a commissario liquidatore.

“Si è chiusa così una fallimentare esperienza dei nostri tre piccoli Comuni (Tovo, Giustenice e Magliolo), sorta sull’onda di personalismi e spunti di orgoglio da parte dei sindaci di questi Comuni ma senza alcuna base razionale e meditata. Non poteva che presagirsi questa fine, a cui il nostro gruppo aveva sempre votato contro anticipandone le ragioni del fallimento perché scontate e sotto gli occhi di tutti”afferma Ivano Rozzi, capogruppo di minoranza a Giustenice.

“Lo strumento delle Unioni dei Comuni, voluto per tentare di accorpare servizi e funzioni avrebbe dovuto  per essere funzionale,  prevedere prima la riorganizzazione dell’intero comparto dei Comuni, migliorandone le efficienze e riducendo costi e personale in un ottica di elevazione della qualità tecnologica e soprattutto nella sbrurocratizzazione amministrativa, oltre che a rivedere i livelli di responsabilità presenti nei vari settori dove a partire da quello impiegatizio sino al dirigenziale la politica comunale viene fatta da soggetti privi del consenso del popolo elettorale e mettendo nel sacco, spesso, amministratori pubblici impreparati o in buona fede. Su questo la politica nazionale dovrà fare chiarezza”.

“In tale incontro abbiamo ribadito le nostre vecchie e nuove considerazioni, in primo luogo che questo atto prelude al liberi tutti, non esistendo più nessun collegamento pubblico, amministrativo che ponga i Comuni nella necessità di operare con altri. Uno stato di abbandono a cui anche la Regione Liguria, già prima ma anche ora,  ha grosse responsabilità per non essere stata in grado di guidare un processo di rinnovamento e di efficientamento” aggiunge ancora Rozzi.

“Una politica fatta sempre più per compiacere un sistema inglobante di causa ed effetti, senza essere in grado di trovare soluzioni pratiche e sostenibili. Una vera e propria alzata di braccia in segno di resa sui temi importanti per poter continuare a dispensare piccole e grandi risorse in progetti e attività estremamente secondarie di cui non se ne vede il bisogno ma soprattutto non se ne rileverà quasi certamente nessuna utilità”.

“I cittadini di questi Comuni, rabboniti prima dell’utilità dell’Unione, oggi non sanno più nulla, e lo scaricabarile delle responsabilità messo in atto dalle amministrazioni di Tovo, Giustenice e Magliolo per lo scioglimento rimane una macchia nera indelebile su tutte le iniziative future” conclude Rozzi.

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