Causa civile

Costruzione dello stadio “Ferrando”, il Comune di Alassio condannato a maxi risarcimento

L'amministrazione dovrà pagare 2,9 milioni alla società che ha costruito l'impianto

Alassio. Costruzione del nuovo stadio “Ferrando” di Alassio: il Comune è stato condannato a pagare un risarcimento da 2,9 milioni di euro alla società che ha realizzato l’opera. La notizia, che piomba sulla città del Muretto in piena campagna elettorale, arriva al termine della causa civile che vedeva contrapposta la “Stadio Alassio Parking Srl”, che ha realizzato il campo sportivo e gli annessi box interrati, e l’amministrazione comunale.

L’intervento (un appalto del valore di circa 21 milioni di euro) aveva consegnato nel 2012 alla città di Alassio il nuovo stadio – in anticipo rispetto al termine previsto per la fine dei lavori – attraverso un’operazione di “project financing”, ovvero la realizzazione di opere pubbliche senza oneri finanziari per la pubblica amministrazione. La “Stadio Alassio Parking Srl” aveva infatti stipulato una convenzione con il Comune per la gestione dei parcheggi interrati per dieci anni e per la concessione di una serie di box per 99 anni.

A lavori ultimati, però, la società che ha realizzato l’intervento, che fa capo al Besix Group, compagnia leader mondiale del settore delle costruzioni (tanto per citarne una ha costruito il celebre grattacielo “Burj Khalifa” di Dubai), ha chiesto al Comune di Alassio un risarcimento danni da circa 5 milioni di euro sostenendo di essersi dovuta fare carico di costi aggiuntivi rispetto alle previsioni. Spese extra che, secondo la tesi della Stadio Alassio Parking Srl (assistita dall’avvocato Alain Barbera dello studio Barbera-Volpi) erano imputabili ad una serie di varianti in corso d’opera (come la presenza nel sottosuolo di alcune cabine Enel), ma anche a diverse problematiche affrontate durante ai lavori come il doppio stop forzato del cantiere (in un caso per l’intervento della Procura, che contestava alcuni presunti abusi edilizi, e nell’altro per la vicinanza con il rio Gonghe, che scorreva troppo vicino al cantiere).

Imprevisti dei quali, secondo la “Stadio Alassio Parking”, doveva rispondere il Comune versando l’equivalente dei costi aggiuntivi sostenuti dal costruttore. Sulle prime sembrava che il contenzioso potesse chiudersi con una procedura conciliativa (che aveva fissato il risarcimento su un importo di 2,7 milioni), ma alla fine il consiglio comunale aveva stoppato la pratica. A quel punto era scattata la causa civile davanti al giudice Luigi Acquarone che ieri mattina ha depositato la sentenza di condanna per il Comune al pagamento di 2,9 milioni di euro – cifra che tra interessi e spese legali arriverà a toccare i 3,5 milioni – alla società realizzatrice l’opera (che tra l’altro ha sempre sottolineato la qualità del lavoro svolto).

Alla Stadio Alassio Parking non sono state riconosciute tutte le richieste di risarcimento avanzate visto che per alcune (come il blocco del cantiere dovuto all’indagine della Procura peraltro poi sfociata in un processo che si è chiuso con sei assoluzioni) il giudice ha ritenuto che non ci fosse una responsabilità da parte del Comune, assistito dall’avvocato Simone Contri.

Sulla vicenda il sindaco di Alassio Enzo Canepa ha commentato: “Questa sentenza conferma che l’accordo tra le parti rappresentava una strada giusta da percorrere e smentisce chi, invece, sosteneva la tesi che il Comune non dovesse pagare la controparte. Purtroppo, anche la questione Alassio Parking è un’altra complessa e annosa vicenda ereditata dalla nostra Amministrazione”.

“Da parte nostra c’è il massimo impegno per tutelare l’ente e soprattutto i cittadini di Alassio: siamo pronti a difendere le ragioni del Comune anche in sede di appello” conclude il primo cittadino di Alassio.

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