Ambiguità?

Carcare 2018, Andrea Bracco attacca la lista De Vecchi: “Si definisce civica e ha l’appoggio di Vaccarezza?”

"Una lista è 'civica' non si può caratterizzare per la presenza assillante di un consigliere regionale che rappresenta un determinato partito"

Angelo Vaccarezza Franco Bologna

Carcare. “Se una cosa è tale, non può essere un’altra. Allo stesso modo una lista è ‘civica’ non si può caratterizzare per la presenza assillante di un consigliere regionale, il quale rappresenta un determinato partito e determinate alchimie politiche. Alchimie che, del resto, hanno portato alla nascita di una quarta lista”. Così Andrea Bracco, candidato della lista civica del M5S che sostiene Alessandro Risso, commenta il forte sostegno dato dal capogruppo di Forza Italia Angelo Vaccarezza alla lista De Vecchi.

“Sabato mattina abbiamo assistito in diretta alla consegna dei santini elettorali – spiega Bracco – Vaccarezza, sceso dalla macchina, è entrato in una gelateria con un grosso plico di santini in mano (diversi per dimensione e consistenza da quelli già presenti in giro di alcuni candidati della lista De Vecchi). Pochi minuti dopo lo ha raggiunto Franco Bologna. Successivamente si sono diretti in comune, dove, a quanto pare, era in corso una riunione ‘civica’. Siamo andati a prendere un caffè nella gelateria e casualmente i santini che Vaccarezza teneva in mano si sono materializzati su un banco. Sopra c’è scritto Bologna”.

“In questi mesi abbiamo visto articoli di scherno che rasentano l’indecenza per quanto offendono l’intelletto dei carcaresi. Si può muovere un’obiezione a questa ‘felice macchina da guerra’ (riferimento ad altri tempi e altri luoghi, limitiamoci al termine, sicuramente giusto). Ebbene, un conto è prendere in giro i candidati con qualche articolo (mai, assolutamente mai contro la sacra Lista De Vecchi) ma un conto è prendere in giro gli elettori con una lista civetta. L’obiezione è di chi fino ad ora ha parlato sinceramente e non accetta più che si nasconda l’incapacità politica dietro un muro di derisione”.

“Io giro per il mio paese, il luogo in cui sono cresciuto, con serenità nonostante sia stato me medesimo oggetto di scherno. Perché ormai ho imparato che la campagna elettorale insegna (in primis) a trovare dialogo e confronto con tutti. Qualcuno ancora, nonostante gli anni, deve capirlo (o accettarlo?). Sui santini di Bologna c’è scritto che è ‘senza padrini, senza padroni’. Sogno o son desto?”

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