Preoccupazione

Bombardier, ancora nessun accordo con Hitachi: i sindacati chiedono incontro al Mise

Fiom, Fim e Uilm: "Vogliamo un chiarimento dal gruppo sul futuro dello stabilimento di Vado Ligure"

Vado Ligure. Le segreterie sindacali di Savona e la RSU dello stabilimento di Vado Ligure esprimono grandissima preoccupazione per la fase di stallo alla Bombardier Transportation di Vado Ligure, ancora alle prese con una vertenza sindacale su occupazione e carichi di lavoro futuri.

Dopo la positiva notizia dell’aggiudicazione della commessa delle locomotive da parte di Mercitalia, infatti, non si è registrata alcuna novità in grado di garantire quei carichi di lavoro indispensabili alla sopravvivenza del sito produttivo. Nel recente incontro con il management di Bombardier Italia è emerso come l’azienda non sia ancora in condizione di siglare l’accordo con Hitachi per partecipare come sub fornitore alla produzione del treno regionale che ha vinto la gara di maggio 2016. “Questo è certamente un fatto allarmante se si considera come da più di un anno ci sia una lettera di intenti tra le due aziende che non si è ancora concretizzata in impegni formali” affermano le organizzazioni sindacali di categoria.

“Ricordiamo come l’accordo con Hitachi rappresenti, secondo il piano industriale presentato nel luglio 2016, uno dei due pilastri indispensabili per la sopravvivenza dello stabilimento insieme ad un piano di esuberi per 104 lavoratori (ad oggi ne sono usciti volontariamente circa 60 lavoratori) nonché ad un massiccio ricorso alla CIGS senza integrazione salariale”.

“Non può ovviamente tranquillizzarci il fatto che la produzione delle locomotive DC3 subirà un’accelerazione temporale (si parla di terminare su richiesta di Mercitalia la produzione con una tempistica dimezzata rispetto alle previsioni iniziali) in grado di garantire le famose 120.000 fino all’autunno 2019 insieme al completamento del piano di esuberi”.

L’assemblea dei lavoratori ha dato quindi mandato alle segreterie ed alle RSU di richiedere un incontro urgente al Ministero dello Sviluppo Economico a fronte delle novità non positive emerse nell’ultimo confronto con l’azienda, ritenendo che l’attuale situazione politica non possa determinare una mancanza di attenzione per questa importantissima vertenza. “Chiederemo anche urgentemente un incontro con il gruppo per capire quali siano le reali intenzioni per Vado Ligure. Intendiamo riproporre la questione della produzione delle locomotive multisistema MS3 che il gruppo intende portare nello stabilimento tedesco di Kassel chiedendo coerenza: se dobbiamo stare in piedi grazie alle potenzialità del mercato italiano non si può trasferire produzione all’estero a meno che non ci siano concrete alternative in grado di dare prospettive produttive ed occupazioni allo stabilimento”.

E i sindacati aggiungono: “Inoltre dal recente incontro del Comitato Aziendale Europeo è emersa una situazione sempre più preoccupante del gruppo a livello globale a partire dal livello finanziario: la riduzione dei costi a seguito dei drastici piani di taglio del personale non ha portato alcun beneficio per la capacità di acquisizione di quote di mercato, generando una situazione di diffusa sofferenza della produzione per la stragrande maggioranza dei siti europei”.

“Servono urgentemente risposte circa la missione produttiva del sito e circa i carichi di lavoro. In assenza di queste, metteremo in campo tutte le azioni anche di contrasto e di mobilitazione utili a garantire la sopravvivenza dell’unico sito produttivo Bombardier presente in Italia nonché di una storica fabbrica del nostro territorio”.

“La provincia di Savona, riconosciuta area di crisi industriale complessa, non può permettersi di perdersi la seconda fabbrica del territorio con una potenziale emorragia occupazionale di oltre 500 lavoratori più indotto. Intendiamo coinvolgere anche il nuovo assessore regionale allo Sviluppo Economico Andrea Benveduti dal momento che è estremamente importante che tutti i soggetti istituzionali coinvolti in questa vertenza facciano la loro parte a cominciare dalla Regione Liguria” concludono Fiom, Uilm e Fim.

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