La sentenza

Abusi edilizi all’ex cinema Ritz, Melgrati assolto: “E’ la 30°, voglio la terza stella come la Juve”

Era finito a giudizio per la sua professione di architetto, ma ha dimostrato che quando fu realizzato l'intervento non autorizzato non aveva nessun ruolo nei lavori

Melgrati tribunale

Savona. Per la trentesima volta è stato assolto in tribunale a Savona. E’ il particolare “primato” conquistato da Marco Melgrati, l’architetto ed ex sindaco di Alassio (oggi nuovamente in corsa per la poltrona di primo cittadino), che ieri è stato prosciolto nel processo per un presunto abuso edilizio in relazione al restyling dell’ex cinema Ritz della città del Muretto.

Melgrati era finito a giudizio, in qualità di architetto e progettista dell’intervento, insieme all’ingegner Alessandro Sicco, ma entrambi sono stati assolti perché il fatto non sussiste. Gli imputati hanno infatti dimostrato che il lavoro finito nel mirino della Procura, per la precisione uno sbancamento della pavimentazione (in salita) del cinema per pareggiarla con il livello più basso, effettuato effettivamente in assenza di autorizzazione, era stato realizzato di iniziativa dal titolare dell’azienda proprietaria del Ritz prima ancora che architetto ed ingegnere avessero un ruolo nei lavori.

“Dopo l’acquisto da parte della società Cugini Costruzioni, all’indomani dello sgombero degli arredi del cinema, nel 2008, l’impresa Cugini aveva realizzato uno sbancamento della pavimentazione, opere propedeutiche alla realizzazione dei box sotto la multisala oggetto del futuro progetto” spiega Melgrati che aggiunge: “Per questo motivo al sig. Cugini, al sottoscritto e all’ing. Alessandro Sicco era stata comminata una sanzione penale da 15.000 euro a testa, a cui io e Sicco ci eravamo opposti, generando questo procedimento penale”.

“Peccato che il progetto, per problemi di accesso dovuti al contenzioso con il vicino, risolti nel 2013 con una sentenza civile di primo grado (trascinata fino all’appello delle scorso anno) che ha visto vittoriosa l’impresa Cugini Costruzioni, era stato presentato appunto nel 2013, dopo la sentenza di primo grado, così come erano stato presentato dall’ing. Sicco il progetto dei Calcestruzzi Armati all’ufficio preposto della Provincia di Savona. Ed io nel 2008, alla data dei fatti, non avevo nessun ruolo nei lavori! Il progetto era (ed è) relativo alla creazione di 15 box sottostanti una multisala da 3 sale cinematografiche, che potrebbe diventare in alternativa una sala cinema-teatro-congressi in centro ad Alassio” aggiunge Melgrati.

E’ stato lo stesso titolare dell’impresa di costruzioni a spiegare durante il dibattimento che nel 2008 i lavori erano stati fatti di sua iniziativa, senza il coinvolgimento o la collaborazione dei due professionisti che non erano a conoscenza di questi lavori.

“Un processo che si sarebbe potuto evitare se chi ha condotto l’inchiesta avesse ascoltato o interrogato subito il sig. Cugini, che invece ha pagato la sanzione di 15.000 euro in quanto consapevole di ‘aver sbagliato'” aggiunge Melgrati che dopo il pagamento della sanzione aveva presentato un “accertamento di conformità urbanistica” per regolarizzare questi lavori, regolarmente ottenuto.

Il pm, essendo trascorsi più di 5 anni dai fatti, aveva chiesto la prescrizione che però è stata rifiutata dal legale di Melgrati e Sicco , convinti di essere estranei ai fatti. “L’avvocato Franco Vazio aveva chiesto l’assoluzione con formula piena, puntualmente arrivata! Ancora una volta, la trentesima, è stata dimostrata la mia ’innocenza seriale'” prosegue Melgrati che aggiunge: “se all’epoca dei fatti non fossi stato, oltre che architetto, il Sindaco di Alassio, si sarebbe proceduto nei miei confronti?”

“Ringrazio comunque il mio avvocato ed amico, l’On. Franco Vazio, che ancora una volta ha saputo dimostrare la mia innocenza e quella dell’ing. Sicco, e la totale estraneità ai fatti contestati, ottenendo una sentenza di assoluzione per ‘non aver commesso il fatto’. Adesso però, viste le 30 assoluzioni, voglio tre stelle come la Juventus, anche se sono interista!” scherza Melgrati.

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