Liguria. Un annuncio sicuramente inaspettato, ma che è destinato a cambiare per sempre l’immagine della Liguria nel mondo intero: la Salsa di Noci alla Ligure è stata riconosciuta come “patrimonio immateriale dell’Unesco”, grazie alla scelta del World Heritage Centre.
Una decisione che ha surclassato il Pesto Genovese al Mortaio, protagonista assoluto del marketing territoriale di questi ultimi mesi, la cui tradizione è conosciuta in tutto il mondo: “La commissione ha considerato un altro tesoro ligure che rischia di sparire maggiormente che il Pesto – si legge nella motivazione – ed è la Salsa di Noci alla Ligure”.
“L’Heritage Unesco serve per preservare tradizioni, usanze e patrimoni culturali che sono a rischio – ha spiegato Mechtild Rossier, il direttore dell’Heritage Division dell’Unesco di Parigi – l’incredibile campagna promozionale che è stata attivata in questi anni per il Pesto al Mortaio ha dimostrato che questa ricetta non ha bisogno di essere preservata, visto che è già un “tesoro” globalmente riconosciuto”. (Ecco l’originale testo dell’Unesco alle autorità liguri)
Le noci, inoltre, sarebbero un simbolo perfetto per la genovesità: “Un guscio esterno duro e un interno schivo e essenziale – ha continuato Rossier – esattamente come i veri liguri, una “tipologia umana” che deve essere preservata visto il flusso crescente di turisti e l’inesorabile decadenza demografica”.
Con questo riconoscimento viene anche decretata la ricetta ufficiale, grazie alla consulenza di un team di esperti dell’entroterra ligure, che hanno permesso, non senza qualche accesa discussione, di stabilire la ricetta autenticata per arrivare ad ottenere la salsa ufficiale: mollica di pane ammorbidita nel latte, gherigli di noce spellati, aglio bianco, parmigiano, maggiorana, olio e sale.
Insieme a questo riconoscimento arriveranno nelle prossime settimane diversi provvedimenti economici attraverso fondi europei per allargare la cultura della Salsa di Noci alla Ligure: tra i principali un bando finalizzato a finanziare la riconversione dei terreni da coltivare ad albero di noci.
Non si perdono d’animo, però, i sostenitori della candidatura del Pesto al Mortaio: “Utilizzeremo questi nuovi fondi europei per passare alla coltivazione delle noci – ha spiegato il presidente del Comitato Basilico di Pra’, Franco Verde – in modo da mettere in pericolo la produzione di pesto e poter quindi riaprire la procedura in sede Unesco”.