Dettagli

Un “furbetto” del cartellino arrestato ad Alassio, l’indagine partita da una chiacchierata al bar

Un carabinieri ha sentito alcuni avventori di un bar intenti a narrare le “gesta” dell'operaio che si “vantava” di poter fare ciò che voleva senza essere controllato

Alassio. Ha preso il via dall’intuito di un carabiniere libero dal servizio che, entrato in un bar per un caffè, ha sentito alcuni avventori di un bar intenti a narrare le “gesta” dell’operaio che si “vantava” di poter fare ciò che voleva senza essere controllato l’indagine “Easy Work” che ha portato all’arresto (ai domiciliari) di un dipendente “furbetto” del Comune di Alassio.

I dettagli dell’operazione portata avanti dalla stazione dei carabinieri di Alassio guidata da Gianluigi Marras e con il supporto degli uomini dalla compagnia dei carabinieri di Alassio coordinati dal maggiore Massimo Ferrari sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa tenutasi stamattina al comando provinciale di Savona.

Secondo l’accusa, il 56enne C.M., da 21 anni dipendente del Comune di Alassio con la mansione di operaio, arrivava al lavoro, timbrava regolarmente il suo cartellino, ma poi, anziché svolgere le sue mansioni, usciva per andare al bar oppure fare la spesa o ancora per passeggiare insieme alla compagna.

A seguito della segnalazione del loro collega, che dalle poche parole degli avventori del bar è riuscito ad inquadrare perfettamente la situazione, i militari della compagnia alassia hanno avviato l’indagine. Gli accertamenti sono stati svolti con la massima discrezione, anche perché l’operaio “era molto attento” a non farsi sorprendere fuori dall’ufficio.

L'indagine Easy Work

Individuato il lavoratore fedifrago, i carabinieri hanno monitorato per circa due mesi tutte le attività dell’uomo, che svolgeva la propria mansione da solo, in autonomia, iniziando il turno intorno alle 7 del mattino e concludendoli intorno alle 13.30. Durante l’arco di tempo monitorato, i militari avrebbero rilevato che per quindici giorni C.M. avrebbe lasciato il posto di lavoro “senza fondato motivo” per dedicarsi ad attività private (come appunto fare la spesa oppure andare al bar per lunghe pause caffè). Un comportamento che ha fatto scattare il provvedimento cautelare eseguito ieri mattina dai carabinieri, proprio mentre il dipendente stava entrando in Comune.

L’uomo deve rispondere dell’accusa di truffa ai danni di ente pubblico. A smascherare il presunto “furbetto” del cartellino sono stati i carabinieri della compagnia di Alassio che, nelle scorse settimane, hanno monitorato e pedinato il dipendente pubblico.

L’interrogatorio di garanzia di C.M. è già stato fissato per lunedì mattina dal gip Fiorenza Giorgi davanti al quale l’uomo, se lo vorrà, potrà replicare alle contestazioni della Procura.

leggi anche
comune alassio
Truffa
Alassio, dipendente comunale in manette: è accusato di essere un “furbetto” del cartellino
L'indagine Easy Work
Truffa
“Furbetto” del cartellino, il dipendente comunale di Alassio dal gip: “Situazione di frustrazione personale”
L'indagine Easy Work
Truffa
“Furbetto” del cartellino, il dipendente comunale di Alassio licenziato: domiciliari revocati
L'indagine Easy Work
Niente da fare
Alassio, timbrava il cartellino ma si dedicava ad altro: respinto il ricorso e confermato il licenziamento

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.