Polemica

Tirreno Power, Uniti per la Salute si scaglia contro chi critica lo studio del Cnr

L'associazione che si è sempre battuta contro la centrale accusa la Regione di scarsa trasparenza sull'attività dell'Osservatorio

ciminiera tirreno power

Savona. Non si ferma il vivace dibattito intorno alla pubblicazione da parte della Regione Liguria dello studio epidemiologico del Cnr di Pisa in merito alla centrale di Vado Ligure e di tutti i documenti relativi all’Osservatorio Regionale Salute e Ambiente. Uniti per la Salute, una delle associazioni parte civile nel processo per la centrale, ha voluto sottolineare alcuni aspetti che ritiene “singolari” che hanno accompagnato la “tardiva pubblicazione dello studio”.

“Risulta sorprendente che qualcuno critichi in modo superficiale ed approssimativo uno studio durato anni prodotto dal massimo organismo di ricerca italiano. Non si riescono a comprendere i motivi per cui l’Osservatorio della Regione Liguria, dopo aver commissionato lo studio al Consiglio Nazionale delle Ricerche, ritenga di doverlo sottoporrre ad una ulteriore verifica di scientificità. Sarebbe interessante fossero resi pubblici i criteri di scelta dei componenti di questo comitato ed i titoli di ‘epidemiologia ambientale’ di questi ‘super esperti’ chiamati a giudicare il lavoro del CNR” dicono dall’associazione.

“Inoltre sarebbe di indiscutibile interesse pubblico sapere se a questi esperti sia stata richiesta una dichiarazione circa l’assenza di situazioni di conflitto di interesse. Non si capisce perché, a fronte di reiterate richieste da parte di Uniti per la salute del rilascio di copia dello studio del CNR, la Regione l’abbia resa pubblica solo ieri 18 aprile: se c’erano i motivi ostativi alla consegna dei documenti avuti come risposta e relativi alla conclusione dell’iter, perché pubblicarli ora ? e se non c’erano questi motivi, perché non renderli pubblici mesi fa, quando sono stati formalmente richiesti?” aggiungono da UNiti per la salute.

“Ci preoccupa inoltre che detto studio CNR, non consegnato in questi mesi ai comitati che lo hanno richiesto per iscritto e alla Procura, parrebbe essere già stato precedentemente valutato (vedasi Comunicato stampa dell’azienda 6 aprile scorso) proprio dell’azienda stessa. Dal sito internet istituzionale della Regione risulta che nell’ottobre 2016 l’osservatorio ha concluso le proprie attività e quindi non ha semplicemente ‘sospeso’ tali attività come dichiarato dalla Regione. In ogni caso sarebbe importante rendere pubblico l’atto con cui è stato nuovamente costitutito ovvero ripristinato l’Osservatorio contenente il merito dell’incarico e il nome dei componenti compreso quello del coordinatore” concludono da Uniti per la salute.

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