Ultraciclista

Parte da Altare la nuova impresa di Omar Di Felice: 2.800 chilometri in 11 tappe

In sella alla sua bici raggiungerà la Sicilia dopo aver affrontato 55 mila metri di dislivello

omar di felice
Foto d'archivio

Altare. Partirà domani, mercoledì 4 aprile, Appennino Bike Tour, la nuova avventura estrema di Omar Di Felice.

L’ultraciclista 36enne ha all’attivo numerose imprese, tra le quali spicca la vittoria del Le Raid Provence Extreme, 580 chilometri che includevano la terribile ascesa al Mont Ventoux.

Recentemente Di Felice ha percorso 1.500 chilometri sul ghiaccio del Canada, a Nord del Circolo Polare sulle rive dell’Oceano Artico. Poco prima si era cimentato nell’Iceland Unlimited, il periplo dell’Islanda in autonomia, attraverso 1.400 chilometri in solitaria e in modalità bikepacking. Nel 2015 pedalò da Parigi a Roma.

Nell’autunno del 2017 percorse quasi 3.400 chilometri in nove giorni lunga la penisola italica. In questo mese di aprile ha deciso di cimentarsi in un tragitto lungo l’Appennino: 2.800 chilometri per 55 mila metri di dislivello, suddivisi in 11 tappe. Partenza da Altare, arrivo in Sicilia.

Ecco, nel dettaglio, le tappe:
4/4 – Altare – Bardi – 266.2 km – 5571 m D+
5/4 – Bardi – Gaggio Montano – 277.2 km – 5816 m D+
6/4 – Gaggio Montano – Gubbio – 288.2 km – 4955 m D+
7/4 – Gubbio – San Demetrio Ne’ Vestini – 290.2 km – 4711 m D+
8/4 – San Demetrio Ne’ Vestini – Pietrelcina – 286.8 km – 5222 m D+
9/4 – Pietrelcina – Pietra Pertosa – 219.5 km – 5244 m D+
10/4 – Pietra Pertosa – Sant’Agata di Esaro – 257.3 km – 5856 m D+
11/4 – Sant’Agata di Esaro – Amaroni – 253.5 km – 5225 m D+
12/4 – Amaroni – Monforte San Giorgio – 260.2 km – 5076 m D+
13/4 – Monforte San Giorgio – Capizzi – 258.4 km – 5752 m D+
14/4 – Capizzi – Alia – 141.7 km – 2462 m D+

Nato il 21 luglio 1981, nella stagione 1995 Omar si tessera per una squadra agonistica giovanile vera e propria: la Ciclistica Nettunese. L’allenatore è Giovanni De Carolis, il gruppo è buono, ma quando è il momento di passare nella categoria Juniores smette con l’agonismo per dedicarsi agli studi universitari.

Benchè gli studi assorbano gran parte delle sue giornate Omar continua a sfogare la sua passione con lunghe uscite. A fine 2003, ottenuto il diploma di laurea breve, decide, spinto da alcuni amici e dallo stesso Giovanni De Carolis, di riprovare con il ciclismo che conta.

Nel 2004, pertanto, si iscrive in un piccolo team amatoriale della zona, con il quale riesce subito a mettersi in mostra rivaleggiando con i ben più quotati ex professionisti e dilettanti italiani che si cimentano nelle prove di granfondo. A metà stagione riesce a vincere una granfondo nazionale con arrivo nel parco nazionale della Majella dopo una fuga a due di 80 chilometri con l’ex professionista della Carrera Raimondo Vairetti. Seguono altri importanti piazzamenti che gli garantiscono l’ingaggio, per il 2005 in una delle più forti formazioni italiane del panorama amatoriale: il Team Sintesi Scott. Nel frattempo lavora come freelancer nell’ambito della grafica, riuscendo a conciliare lavoro e sport.

Il 2005 è l’anno dell’esplosione: ottiene piazzamenti di prestigio nelle principali granfondo nazionali e vince la Granfondo Internazionale Alpen Brevet in Svizzera alla quale prendono parte, tra gli altri, i corridori della nazionale dilettantistica svizzera ed alcuni corridori professionisti del nord Europa.

A fine agosto, dopo aver concluso tra i primi la Oetztaler Radmarathon, prova un mese tra le fila dei dilettanti, riuscendo subito a mettersi in evidenza. A fine stagione comincia a guardarsi intorno, contatta squadre e manda il suo curriculum. L’Amore & Vita, nella figura del direttore sportivo Roberto Pelliconi, risponde e Omar riesce è vicino a realizzare il sogno di passare professionista.

Con la mamma di origine algerina, Omar dispone di doppio passaporto e sceglie la nazionalità della madre per poter correre il Mondiale di Salisburgo e, perché no, anche le Olimpiadi. Il 2006 è l’anno del gran debutto. Effettua il ritiro con l’Amore & Vita, ma la salute e la sfortuna rovinano i suoi piani: prima la mononucleosi, quindi dei problemi di tesseramento rischiano di dovergli far rinunciare al debutto nel mondo dei pro. Poi a luglio riesce definitivamente a debuttare nel Team Endeka di Simone Mori, ma dopo un promettente inizio in gare open élite professionisti, una grave infezione lo costringe nuovamente allo stop. Arriva la convocazione per il campionato mondiale di Salisburgo, sia per la prova in linea che per quella a crono, ma la malattia lo costringe a vedere da casa il Mondiale.

Nel 2007 lascia il mondo delle gare, per poi riprendere dedicandosi alle sue ormai celebri imprese in sella alla bici da corsa. Nel 2011 partecipò alla Race Across the Alps, 533 chilometri tra Italia, Svizzera ed Austria, e da quel momento cominciò la sua avventura da ultraciclista.

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