Cinema

Nel weekend al NuovoFilmStudio di Savona il film “Tonya”

Nel weekend al NuovoFilmStudio di Savona il film “Tonya”

NuovoFilmStudio/Officine Solimano/Piano Terreno
Piazza Rebagliati, Savona – Circolo ARCI

Tonya (I, Tonya) di Craig Gillespie, con Margot Robbie, Sebastian Stan, Allison Janney – USA, 2017, 121’

Golden Globe e Oscar 2018 a Allison Janney come miglior attrice non protagonista.

ven 6 aprile (18.00)
sab 7 aprile (15.30 – 20.00)
dom 8 aprile (17.45 – 22.15)
lun 9 aprile (15.30)
L’incredibile storia vera di Tonya Harding, pattinatrice artistica su ghiaccio salita alla ribalta internazionale per le sue straordinarie capacità atletiche, ma anche per il coinvolgimento nell’aggressione alla collega Nancy Kerrigan. Cresciuta in un clima di perenne conflitto con una madre violenta, Tonya dovette combattere per tutto ciò che aveva. L’incontro con Jeff Gillooly le permise di fuggire dal controllo materno, ma, fatalmente, la condusse a un matrimonio burrascoso…

Presentato in concorso alla XII edizione della Festa del Cinema di Roma, Tonya si presenta come un biopic sportivo, ma, con tono ironico e beffardo, si apre sin dalle primissime scene a una serie infinita di suggestioni. Da vulcanico ritratto di un diamante grezzo che ha dovuto fare i conti – sempre – con un ambiente ostile, dal duro contesto sociale e famigliare al dorato e ipocrita mondo del pattinaggio artistico a costruzione visivo-narrativa preziosamente intarsiata: mockumentary, ricerca filologica, dialogo diretto con lo spettatore e quella fotografia degli anni Settanta che ci aspettiamo. Filtrati perfettamente tra musiche, abiti, colori e quel sentire strisciante e così seducente: la romantica rivincita, e la sconfitta, degli eterni perdenti, sul campo come nella vita. Due terreni in cui lo stile aggressivo, mascolino, potente e prepotente di Tonya Harding si rispecchia perfettamente nella parabola umana, l’estrazione sociale e culturale, la famiglia disastrata, la madre soffocante fino a quella necessità di non piegarsi, di cercare e trovare il riscatto a ogni costo. Senza grazia, ma coi pattini che volano sospinti da una rabbia costante, è qui che il film, sequenza dopo sequenza, svela la sua chiave di lettura più profonda: la sempre più rara capacità di mettere una contro l’altra finzione e realtà, menzogna e verità. In questo modo il regista delinea uno stratificato racconto sportivo, percorre gli aspetti psicologici della vita di un atleta quanto, e, soprattutto, la centralità del gesto tecnico, ma allo stesso tempo mischiando le carte svia la nostra attenzione. Riesce a farsi beffe anche del cinema del reale, mostrandoci quanto sia esile la verità, quanto sia decisivo il punto di vista. E Gillespie non guarda mai dall’alto, ma si butta in mezzo a tutte queste ossessioni della vita e dello sport, percorse dal sogno americano, repentinamente costruito e altrettanto drasticamente distrutto, tra personaggi paradossali, ridicoli, tragici. Tonya è anche una cronaca degli anni Ottanta, dell’humus reaganiano, della provincia campagnola, grigia, incatenata al suo destino. Padri e madri che condannano i propri figli. Vittorie inseguite e mancate, sul ghiaccio, sul parquet, su qualche prato verde, su un ring, su una pista… Scenari, situazioni, un’umanità restituita con montaggio serrato, colonna sonora importante – incalzante – cinismo e ironia e una serie di personaggi così incredibili da risultare dannatamente reali, come le strepitose interpretazioni delle due attrici: Margot Robbie e il meritatissimo premio Oscar Allison Janney.

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