Affondo

Gioco e slot, Pd all’attacco di Toti: “Si schiera con le lobby a danno della salute dei liguri”

I consiglieri Dem: "La proroga di oggi non solo rappresenta un precedente molto preoccupante"

Bruco, il degrado del fratello minore

Liguria. “Non esiste alcuna valida motivazione per non applicare la legge 17 del 2012 sulla lotta al gioco d’azzardo patologico proposta dal centrosinistra e approvata sei anni fa all’unanimità. Il governatore Toti continua a tirare in ballo in modo pretestuoso l’accordo Stato-Regioni, ma quell’intesa oltre a non essere operativa (visto che manca il decreto attuativo), fa salve le migliori legislazioni regionali, come ha confermato anche una recente sentenza della Corte costituzionale”. Così il gruppo Pd in Regione torna all’attacco dell’amministrazione regionale sulla vicenda slot e gioco dì’azzardo, nel giorno della protesta delle associazioni in Consiglio regionale.

“Quindi anche la legge 17 del 2012, che è un una norma all’avanguardia così come provvedimenti analoghi approvati in Piemonte, Lombardia, Puglia e nelle Province autonome di Trento e Bolzano. Territori che, infatti, hanno manutenuto la propria legislazione. Toti invece ha preferito chinare il capo alle lobby dell’azzardo, trascurando la tutela della saluta dei cittadini liguri” spiegano i consiglieri Dem.

“La proroga di oggi non solo rappresenta un precedente molto preoccupante, perché non indica un limite temporale ben preciso, ma è anche la certificazione del fallimento dell’attuale Giunta ligure, che in un anno – visto che già nel 2017 era stata prorogata l’entrata in vigore della legge 2012 – non è riuscita a partorire alcunché. Se davvero questa maggioranza avesse voluto tutelare gli esercenti avrebbe potuto investire delle risorse proprie, promuovendo sgravi Irap per le aziende in difficoltà o aiutando i Comuni a utilizzare la leva fiscale. Invece Toti ha preferito non spendere un euro per aiutare i commercianti, non avanzare alcuna nuova proposta”.

“La maggioranza ha scelto semplicemente di mantenere tutto così com’è, proponendo una proroga che è soltanto l’antipasto di una sanatoria, a vantaggio delle lobby e non certo degli interessi dei cittadini liguri. L’associazione anti-usura sostiene che dal 2016 al 2017 sono aumentate le richieste di aiuto a causa del gioco. Mentre il garante per l’infanzia dice che questa proroga della maggioranza danneggerà i minori: è questa la difesa della famiglia che intende portare avanti il centrodestra? Il centrodestra ha stanziato dei fondi per aprire uno sportello antigender, ma in materia di azzardo non ha mosso un dito. Oltre alla proroga e alla sanatoria, l’assessore Viale non intende neppure aprire una comunità per i giocatori patologici” conclude il gruppo Pd in Regione.

Critiche arrivano anche dal M5S: “Dopo cinque anni di tempo per mettersi in regola e dodici mesi di moratoria voluti dalla maggioranza, oggi la Giunta regionale approva un’ulteriore proroga che permetterà agli esercenti dell’azzardo di continuare ad evitare di adeguarsi alla legge regionale del 2012 e consentirà a Toti di rimandare in eterno la riduzione delle slot in Liguria. Ed è solo il preludio al Testo unico sull’azzardo, contenuta nel Disegno di legge 191, che non toccherà minimamente né sanzionerà in alcun modo le slot esistenti che violano il distanziometro, di fatto sanandole in maniera definitiva”.
“In barba alle proteste delle associazioni, all’allarme lanciato dal Garante dell’Infanzia sui rischi per minori e minorenni, alle conseguenze drammatiche di questa piaga sociale, sanitaria ed economica sulla nostra regione, ribadite ancora oggi in audizione, Toti tira dritto per la sua strada senza ascoltare nessuno e concretizza un nuovo, gigantesco, regalo alle lobby dell’azzardo. Siamo allarmati in primis per gli aspetti sanitari e sociali che il dilagare dell’azzardo avrà sul nostro territorio, e lo abbiamo ribadito ancora oggi in Commissione e in audizione. Ma esiste anche un’emergenza economica devastante, se pensiamo che, solo nel 2016, in Liguria sono stati bruciati quasi 2 miliardi e mezzo di euro, per una spesa pro capite di 3.214 all’anno a famiglia. Tradotto: quasi il 12% dei risparmi delle nostre famiglie viene bruciato nel “tentar la sorte”. Stiamo parlando di risorse sperperate e letteralmente strappate all’economia reale”.
“Oltre al merito, esiste anche una questione di metodo, con appena poche ore trascorse tra l’approvazione del Ddl 192 proroga in Commissione e l’approdo in Consiglio regionale, quando – regolamento alla mano – ne dovrebbero trascorrere almeno 48. Insomma, si proroga una legge giusta all’infinito, mentre bastano poche ore per approvare una legge profondamente sbagliata che spalancherà la strada all’azzardo indiscriminato e rappresenta, insieme all’imminente maxi-sanatoria, la pietra tombale sulla lotta all’azzardopatia in Liguria”.

Al termine del dibattito il consiglio regionale ligure ha approvato, con 16 voti favorevoli su 29 votanti, la proroga della sospensione della legge regionale 17 del 2012, sulla disciplina dei giochi. La proroga era già stata votata l’anno scorso e sarebbe scaduta il prossimo 30 aprile. Il provvedimento blocca a tempo indeterminato gli effetti della legge del 2012 (che avrebbe tagliato quasi totalmente le slot sul territorio regionale), in attesa del nuovo testo unico annunciato dalla giunta Toti.

“L’argomento giochi è complesso e ci sono buone ragioni in tutti gli schieramenti. È legittima la preoccupazione sull’azzardo, così come sono importanti i temi che fanno capo alle entrate per lo Stato e all’occupazione” ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Il prossimo passo è l’approvazione del nuovo testo unico sui giochi, sul quale le minoranze hanno già annunciato una durissima opposizione: “Sarà un percorso complicato – dice Toti – proprio perché ragioni e torti non sono da una parte sola. Le questioni da discutere sono tante e la gestazione potrà essere lunga, anche se mi auguro di chiudere prima della pausa estiva. Ma credo si possa fare un buon lavoro”.

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