Nuovo affondo

Tari ad Albenga, Ciangherotti e Perrone (FI): “Finalmente il sindaco Cangiano difende le partite Iva?”

"Il Comune di Albenga si adegui e non penalizzi il contribuente strozzando le partite Iva"

eraldo ciangherotti ginetta perrone

Albenga. “Apprendiamo che sul caos accertamento Tari provocato da questa amministrazione comunale, il sindaco di Albenga Giorgio Cangiano ha preso la parola per dire che, solo dopo un esame approfondito del parere pro-veritate rilasciato dal dott. Maurizio Delfino, dall’amministrazione comunale “verrà presa la decisione migliore”. Bene, finalmente il partito Democratico fa retromarcia, avendo ben compreso gli effetti devastanti di un accertamento massivo Tari errato e sproporzionatamente gravoso sulla schiena delle partite Iva”. Lo affermano i consiglieri comunali di minoranza Eraldo Ciangherotti e Ginetta Perrone (FI) sul dietrofront del Comune in merito agli accertamenti sulla Tari, al centro della bagarre politica albenganese.

“Il legislatore, infatti, lo abbiamo sempre sostenuto, ha introdotto il criterio del metodo giuridico, quale metodo più equo e conveniente per il contribuente e per evitare una duplicazione inutile di sanzioni quando siamo in presenza di un errore o omissione che in cascata si ripercuote sugli altri anni. L’esempio classico riportato nella dottrina è: il contribuente che commette un errore sull’emissione di 5.000 ricevute fiscali, non può essere condannato a pagare la multa per 5000 volte per lo stesso errore, ma una sanzione più alta solo per una”.

“Cosa chiediamo, senza tanti formalismi e senza tante alchimie di richiami dottrinali? Che il Comune di Albenga si adegui e non penalizzi il contribuente strozzando le partite iva con una moltiplicazione di cinque anni per un imposta non versata” spiegano i due consiglieri.

“Secondo aspetto, la sanzione va da un minimo ad un massimo, dal 100 al 200%. Anche lì deve essere motivato la ragione per cui applico il massimo. Tenendo conto del fatto che, nel cumulo materiale, già ora l’assessore Paola Allaria, rispetto alla tassa non versata, ha voluto far applicare una sanzione del 150% (che non è poco e senza motivazione)”.

“Terzo punto, il sindaco faccia per questa volta l’avvocato civico difensore delle partite Iva e valuti che la sanzione per omesso versamento al 30% per ogni annualità non versata non può essere applicata nel caso di omessa o infedele dichiarazioni in quanto la sanzione originaria è già assorbente di questa; la sanzione del 30% è applicabile solo quando il contribuente ha già in mano il modello F24 regolarmente trasmesso dal Comune e non lo paga. Ricordiamoci che, diversamente dall’Imu, la Tari non è un’autoliquidazione, ma il calcolo ed il modello di pagamento vengono inviati dal Comune. quindi se il Comune di Albenga non mi manda il modello come può applicare una sanzione del 30%?” concludono Ciangherotti e Perrone.

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