Liguria del gusto

Slow food, il punto sulla crescita dell’associazione in Riviera

"Liguria del gusto e quant'altro" è la rubrica gastronomica di IVG, ogni lunedì e venerdì

Liguria del Gusto

“Liguria del gusto e quant’altro” è il titolo di questa rubrica curata da noi, Elisa (alla scrittura) e Stefano (alle ricerche), per raccontare i gusti, i sapori, le ricette e i protagonisti della storia enogastronomica della Liguria. Una rubrica come ce ne sono tante, si potrà obiettare. Vero, ma diversa perché cercheremo di proporre non solo personaggi, locali e ricette di moda ma anche le particolarità, le curiosità, quello che, insomma, nutre non solo il corpo ma anche la mente con frammenti di passato, di cultura materiale, di sapori che si tramandano da generazioni. Pillole di gusto per palati ligustici.

elisa stefano pezzini

Slow Food, si sa, è una associazione che non solo raggruppa persone amanti del cibo, ma, soprattutto, donne e uomini che credono in un mondo agricolo diverso, rispettoso delle stagioni, della terra, di chi la lavora. Per avere un cibo “buono, pulito e giusto”, come ripete Carlin Petrini, visionario fondatore del movimento. Monica Maroglio è, da alcuni anni, l’attivissima Fiduciaria della Condotta Slow Food di Albenga, Finale Ligure e Alassio. Con lei abbiamo parlato di come il movimento si stia sviluppando in Riviera. Gli iscritti rivieraschi di Slow Food, in questi anni, sono circa 120, con una crescita costante dei giovani. Merito, soprattutto, del lavoro svolto dalla Condotta nelle scuole superiori, Istituti Alberghieri soprattutto, ma non solo.

“I giovani sono il futuro di tutto il movimento del cibo, non solo di Slow Food. Sono loro che dovranno portare avanti la cultura del cibo buono, pulito, giusto, combattere lo spreco alimentare, valorizzare l’economia dei piccoli produttori. Per questo le scuole sono importanti e, in questi anni, abbiamo lavorato molto con gli studenti. L’intenzione è quella di potenziare questo lavoro allargando il numero di scuole toccate”, spiega Monica Maroglio. La Fiduciaria mette in pratica la sua filosofia anche a casa: Gianta, il giovanissimo figlio, è già un appassionato e competente gourmet,che segue e aiuta la mamma nella sua attività divulgativa.

L’attività di Slow Food, in Riviera, non si ferma agli incontri con gli studenti. “Certo che no – dice con forza Monica -, il nostro lavoro è anche quello di valorizzare i nostri prodotti e la nostra filosofia. Lo facciamo spaziando su tutto il territorio. Ultimamente ci siamo impegnati ad Agrumare, la manifestazione che promuove gli agrumi della Riviera a Finalpia dove torneremo a luglio per una manifestazione che promuoverà il basilico e il pesto, abbiamo avuto un ruolo importante nella Gastronomica a Pietra Ligure, lo scorso settembre, torneremo ad Albenga a maggio con una manifestazione per promuovere l’asparago violetto, una vera eccellenza, unica, dell’agricoltura rivierasca. Siamo anche presenti a molte altre manifestazioni di promozione agroalimentare. Accanto a questo organizziamo cene a tema per diffondere il gusto della Liguria, aperti però ad altre sperimentazioni”. La promozione dei valori Slow Food e dei prodotti liguri significa anche coinvolgere gli addetti ai lavori, i ristoratori in primo luogo. In Riviera sono sempre di più i locali che seguono le indicazioni del movimento, utilizzando i prodotti locali per valorizzarli e, in alcuni casi, rilanciarli. Stesso discorso vale per i produttori, che sempre di più si avvicinano a Slow Food.

“Diciamo che, al di là degli iscritti, importanti certo ma non fondamentali per diffondere la nostra filosofia, i valori che propaghiamo si stanno diffondendo facendoci ben sperare sulla risoluzione di problemi epocali come la sostenibilità ambientale, la gestione delle risorse, da quelle idriche a quelle energetiche, alla ridistribuzione della ricchezza nel settore agroalimentare. Da parte della nostra Condotta c’è l’impegno a proseguire il lavoro di diffusione dei nostri valori e del gusto”, conclude Monica Maroglio.

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