Colti di sorpresa

Sciopero improvviso dei lavoratori Tpl, utenti infuriati: “Nessun avviso, abbiamo i figli a spasso” fotogallery

Decine di messaggi sono arrivati alla redazione di IVG da parte di persone che alle fermate attendevano inutilmente i mezzi

Sedi istituzionali e palazzi e piazze simbolo della città
Foto d'archivio

Provincia. “Buongiorno cara redazione di IVG. Volevo segnalarvi che oggi il personale della Tpl, senza alcun preavviso, ha deciso di scioperare selvaggiamente. In questo modo ha impedito a parecchi lavoratori di raggiungere il posto di lavoro perché ci siamo fermati ad aspettare la corriera per mezz’ora sperando, inutilmente, che arrivassero i mezzi”.

E’ solo uno delle decine di messaggi che stanno arrivando in questi minuto alla redazione de Il Vostro Giornale, da parte di savonesi che, in tutta la provincia, sono stati colti di sorpresa dall’improvviso sciopero dei lavoratori Tpl.

La decisione dei dipendenti di non far uscire i mezzi, in aperta contestazione contro la Provincia e il Comune di Savona (leggi qui le motivazioni), sta paralizzando tutto il savonese e, soprattutto, ha “lasciato a piedi” centinaia e centinaia di persone, che nulla sapevano di uno sciopero non programmato e quindi non annunciato. Gli utenti si sono regolarmente recati alle fermate, rendendosi conto solo dopo diversi minuti del fatto che, almeno per oggi, la loro corsa non sarebbe arrivata.

Grande amarezza traspare anche dal messaggio di Luca che racconta quello che è successo questa mattina a suo figlio: “Vi scrivo da Calizzano dove vivere è già un’avventura e lo Stato dovrebbe pagarci per non abbandonare al proprio destino infausto questi posti sperduti dimenticati da tutti. Abbandonati, questa è la parola giusta. In primis dalla Provincia e dalla Regione che tengono le strade come un campo di battaglia, con 3 o 4 frane incombenti, un paio di ponti pericolanti, che non fanno togliere bene la neve e che non hanno comprato il sale da buttare quando c’è ghiacciato. Oggi l’ultimo abbandono in ordine cronologico: quello del trasporto pubblico TPL peraltro già scarso e qualitativamente non adeguato per via dei mezzi vecchi senza riscaldamento e poco affidabili visto che ogni tot si fermano da qualche parte”.

“Mio figlio, come quelli di tanti altri Calizzanesi, va a scuola con il bus della TPL che dovrebbe garantire un servizio impeccabile visto che il Comune di Calizzano paga un abbondante obolo di diverse migliaia di Euro per garantirsi il servizio in aggiunta a quei quasi 400 € che paghiamo noi per i nostri figli. Questa mattina alle 7, dopo aver aspettato quasi 20 minuti al freddo, mio figlio di 14 anni mi ha chiamato sul cellulare per chiedermi se potevo portarlo a scuola perché aveva appena saputo tramite SMS di suoi sfortunati amici che la TPL aveva pensato bene di proclamare uno sciopero senza preavviso. Detto fatto ho caricato lui e 3 suoi amici e li ho portati a Cairo. Durante il tragitto c’erano decine di persone che ancora ignare della cosa stavano aspettando inutilmente la corriera da più di mezz’ora” racconta Luca.

“Io capisco le maestranze e un po’ meno gli scioperi ma proclamarne uno senza avvisare penalizzando centinaia di utenti minorenni questo veramente non lo concepisco e mi sento di dover condannare fortemente questa scellerata decisione. Ho già fatto le mie rimostranze all’Amministrazione Comunale di Calizzano visto che paga lautamente il servizio e sto pensando di fare un esposto ai Carabinieri per interruzzione di pubblico servizio. Io spero che ora quei politici che qui hanno vinto le elezioni vengano a vedere di persona lo stato di abbandono delle nostre strade e che intervengano al più presto per ripristinare le cose” conclude Luca da Calizzano.

Una testimonianza simile a decine di altre arrivate alla redazione di IVG questa mattina: “Scusate il disturbo, siamo un gruppo di mamme che questa mattina si è ritrovata con i figli alla fermata del pullman (tratto Loano-Andora) che dopo 20 minuti di attesa han dovuto richiamare le rispettive famiglie perché la Tpl ha ben deciso di fare sciopero senza aver messo nessun avviso il giorno prima sui bus, in modo che tutti potessero organizzarsi”. Segnalazioni simili arrivano da Savona, Varazze e dall’entroterra. Sostanzialmente circolano solamente gli scuolabus ed alcune sporadiche linee (non pianificate a tavolino ma frutto della mancata adesione allo sciopero di pochi autisti).

“Ma quindi le famiglie che non hanno potuto andare a riprendersi i figli alla fermata li avranno tutto il giorno a spasso?” è l’amaro chiarimento richiestoci da una mamma. E dai disagi si è passati in poco tempo alle proteste: “Sono passate due corriere della Tpl, quelle blu, per intenderci extra urbane, che invece avevano a bordo persone (non entro nei dettagli di chi ho intravisto a bordo per non suscitare polemiche) ma che non si sono fermate… Chi c’era dentro? Perché loro si?” ci chiede un utente. “Comunque avessero diramato un comunicato o affisso dei manifesti ad avvisare i passeggeri avrei potuto capire… Ma così… Lo sciopero sembra solo voluto per cercare di salvare le proprie ‘chiappe’, che con la privatizzazione si troverebbero non più a proprio agio sedute su comode poltrone”. Le lamentele proseguono: “Comunque gente che paga quasi 400 euro di abbonamento all’anno magari si aspetterebbe che non li lasciassero alle fermate dei bus che vanno nell’entroterra e che potesse organizzarsi” è lo sfogo di una madre.

Il tenore dei commenti sui social è lo stesso: “Lo sciopero ok, ma avvisare gli utenti é il minimo. Gente che deve andare a lavorare o peggio gente con bambini da portare in giro lasciata senza mezzi senza alcun avviso, ma a voi pare normale?“. Oppure: “Uno sciopero degli autobus improvviso, senza preavviso e senza rispettare le fasce protette è criminale, al di là delle motivazioni che potrebbero essere condivise se l’agitazione fosse stata annunciata in modo corretto. Spero che chi è coinvolto abbia delle serie ripercussioni dato che si tratta di interruzione di pubblico servizio”.

Lo sciopero di oggi, per i lavoratori, si sta rivelando insomma un’arma a doppio taglio: da un lato ha indubbiamente attirato l’attenzione dell’intero territorio sulla loro protesta, dall’altro però non è stato ben visto da una fetta di utenti che, in queste ore, sta subendo le ripercussioni dello stop ai bus.

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