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Savona, i City Angels si presentano a cittadini e istituzioni: “La nostra missione è rendere le città più vivibili per tutti”

"L'impegno minimo per ogni volontario è quello di una sera alla settimana: fatevi avanti e unitevi a noi”

Savona. Coperte, una sede operativa e, soprattutto, nuovi volontari per ampliare il proprio organico. Sono questi i “sogni” dei City Angels che quest’oggi, capitanati dal fondatore nazionale Mario Furlan, si sono presentati alla cittadinanza e alle istituzioni nel palazzo comunale di Savona, annunciando così ufficialmente l’apertura della loro sezione numero 20 a livello nazionale.

I nuovi “angeli” savonesi, 11 in totale al momento, hanno incontrato il sindaco Ilaria Caprioglio e e il consigliere comunale Elda Olin, che li hanno accolti e hanno speso parole importanti sull’attività che portano avanti in nome dei valori di solidarietà, sicurezza e cura per il prossimo.

“Come ha ricordato ieri don Gero nel corso dell’omelia al Santuario per la festa patronale, ‘dobbiamo diffondere la cultura della cura’. E voi, City Angels, ben rappresentate questo concetto: la cura per il prossimo e per le persone bisognose è la vostra mission”, ha affermato il primo cittadino.

Presentazione City Angels Savona

A fare eco al sindaco, Olin: “Li ho conosciuti poco tempo fa, e sono rimasta affascinata. L’azione dei City Angels si basa su principi fondamentali come emozione, rispetto e amore. Ieri mi hanno concesso di essere presente alla distribuzione dei diplomi e devo dire che mi sono commossa perché queste persone sono state meravigliose. Quando hanno ritirato il diploma ognuno di loro ha detto ‘è un onore per me servire i deboli’, e questo per me è il massimo”.

Ebbene sì, infatti, non a caso, il giuramento dei City Angels recita: “Io mi impegno ad essere un City Angel esemplare, con coraggio e generosità, al servizio dei più deboli. Lo farò con tutto il mio cuore rispettando lo statuto e il regolamento, aiutando l’associazione, i miei compagni e tutta l’umanità”.

Nobili principi, che possono riassumersi anche nella semplice espressione “Oss” che, letteralmente, significa “Sì, sono d’accordo”, ed è il saluto utilizzato dagli “angeli” per esternare il proprio rispetto verso i compagni.

“Anni fa lavoravo alla Mondadori con Alfonso Signorini quando ho sentito una sorta di ‘vocazione’, – ha spiegato il fondatore dei City Angles Furlan. – Non credo l’abbiano solo i sacerdoti ma possiamo averla tutti, è qualcosa che abbiamo dentro, quello che siamo chiamati a fare nella vita. Ho capito che non volevo solo raccontare cosa accadeva, ma volevo rendere il mondo un pochino migliore. Non si fa il City Angel, si è un City Angel: non è accettabile che nella vita privata uno del gruppo manifesti violenza, razzismo, sessismo, omofobia o sia aggressivo o intollerante nei confronti di alcuna categoria, nemmeno sui social network. L’associazione è composta in maggioranza da donne, e un quarto di noi sono immigrati”.

“Savona per me è particolare, perché sono cresciuto qui: ho frequentato le medie in via Caboto, le superiori al Classico. Tornare qui per me è un tuffo al cuore, e quindi aprire qui i City Angels è motivo di orgoglio, è un modo per ringraziare la città che amo. Mi piacerebbe fare a ottobre il raduno nazionale qui a Savona anziché a Rimini”, ha concluso Furlan.

E i City Angels, che sono abituati a dare ancor prima che ricevere, hanno già avviato anche contatti con l’assessore allo Sport Maurizio Scaramuzza per occuparsi, oltre che dell’assistenza alle persone bisognose, anche del servizio d’ordine delle manifestazioni sportive come, ad esempio, la Liguria Marathon.

Un sogno, quello dei City Angels del savonese, partito in piccolo da Albenga, Città delle torri, e diventato grande, “sconfinando” ora anche a Savona, Città della torretta. Il tutto è stato reso possibile grazie soprattutto all’impegno profuso da due “angeli” di Albenga, che hanno sempre creduto nel progetto: Adriano Crozza e Ermanno Badino.

“Ho cercato di creare la prima sezione ad Albenga perché da noi il problema sicurezza è sentito, – ha dichiarato Crozza. – Probabilmente da noi la percezione del pericolo è superiore al pericolo reale, ma forse proprio per questo avere un gruppo di persone che girano per la città in modo identificabile aiuta a migliorare quella percezione. Quando ho conosciuto Furlan e scoperto l’esistenza in altre città dei City Angels mi sono chiesto: ‘perché no?’. Non è stato semplice trovare le persone giuste, e nemmeno far capire alle istituzioni qual era la vera idea, molti temevano fossimo dei violenti che volevano le ronde. Tutto si è risolto quando siamo usciti per strada, dopo aver chiarito che siamo un gruppo di pace e che la nostra missione è rendere le città più vivibili per tutti. Inclusi gli immigrati: molte volte si delinque per necessità e disperazione, se uno ha fame si spinge a fare cose che normalmente non farebbe. Vogliamo allungare una mano verso le persone in difficoltà”.

E prosegue la “caccia” ai volontari che, ora, si estende anche a Savona, come ha spiegato Badino: “Aiutarci è anche un modo per conoscere meglio la città, entrare in contatto con le realtà che ogni giorno vediamo ma che ignoriamo. C’è molta indifferenza nelle nostre vite: parlare con i senzatetto o con chi ha bisogno permette di creare rapporti di fiducia e riscoprire l’umanità che i social e i mass media ci portano un po’ via. L’impegno minimo per ogni volontario è quello di una sera alla settimana: fatevi avanti e unitevi a noi”.

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