La tribuna

Riflessioni post nevicata a Savona

"La Tribuna" di IVG ospita commenti e riflessioni degli "ex illustri" della provincia savonese: tra loro Livio Di Tullio

tribuna di tullio

Bè…sì…in fondo è vero. Ieri e l’altro ieri con la neve (peraltro poca) si poteva far di meglio di come ha fatto il Comune di Savona. Però si può vedere anche il bicchiere mezzo pieno. Nelle condizioni in cui è ridotta Ata si sono fatti miracoli. Per la precisione: i Lavoratori hanno fatto miracoli (tra l’altro sarà vera la voce che circola, che poco tempo fa si sono venduti dei trattori utilizzati per l’anti neve? Bene smentire se non è vera).

Quella delle emergenze è la croce di ogni Amministratore pubblico. Come fai sbagli e da quando la Magistratura ha deciso in modo del tutto singolare che Sindaci e Assessori sono comunque responsabili se succede qualcosa alle persone (e sono comunque responsabili pure i Tecnici) ovvio che si sceglie sempre l’atteggiamento di estrema prudenza. Anche ieri. Erano vere le previsioni di possibile molta neve che poi non c’è stata. Sembra un errore di chi prevede ma non lo è. Se ieri non ci fosse stato il clamoroso vento savonese saremmo stati sepolti.

Ora possiamo continuare a beccarci sui social fino alla prossima nuova occasione di lite. Ormai è il principale sport cittadino. Colpa di questo oppure di quello. Di “quelli di adesso” oppure “di quelli di prima”. Perfino il PD cittadino, quello che dovrebbe essere il Partito di governo per definizione si adegua all’andazzo. Fa un comunicato tipo Uomini Liberi sul “dramma” della strada dell’Ospedale. Un Comunicato, non una battuta su Facebook. Capiamoci: la rampa per l’ospedale è stata una sottovalutazione evidente da parte di Ata. Nel quadro generale il nulla. Leggendo il Comunicato pare di capire che sia stato l’unico problema. Una pulizia perfetta tranne lì. Un regalo all’Amministrazione ammetterlo, anche perché non risultano problemi gravi per Ambulanze in emergenza.

L’altra obiezione, oltre quella sulla mancata pulizia, riguarda le chiusure. La Città si è fermata e con essa la normale attività economica. Anche questa è vera anche se – per amore di verità – bisogna dire che si sono fermati solo bar e negozi e parte dei servizi. Il PIL cittadino per fortuna è composto anche da altre voci. Tuttavia io vedo questo danno sotto un altro punto di vista. Se questa fosse una Città in movimento, non ferma, la determinazione a realizzare la produzione economica non sarebbe mai stata fermata da un qualsiasi divieto. In altre parole poteva venire anche mezzo metro di neve e quei negozi sarebbero stati aperti lo stesso se avessero pensato che ci sarebbe stato comunque un incasso oppure per non cedere anche solo un cliente alla concorrenza.

Che fare allora? Forse i Cittadini Savonesi – se non la massa almeno quelli più riflessivi – dovrebbero avere consapevolezza maggiore della situazione e non guardare all’oggi ma al futuro, condizione necessaria per occuparsi dell’oggi; senza un progetto a lungo termine ogni iniziativa quotidiana – anche la più meritoria- è destinata ad esaurirsi. L’altra cosa da fare è impegnarsi direttamente, non delegare ad altri. In particolare non delegare ai Partiti che sono composti da brave persone, che raccolgono ancora tanto consenso dai Cittadini ma che non sono in grado di proporre un futuro nel quale raccogliere le aspirazioni di una Comunità.

E’ questo il principale problema dell’attuale Amministrazione che pure è composta di brave e volenterose persone. Si è ceduto al Ragioniere Capo (che in questo caso è l’Assessore al bilancio), da una parte il fardello di far quadrare i conti dopo l’arrivo delle draconiane misure sui bilanci dei Comuni da parte dell’austerità europea, dall’altra il ruolo politico di guidare l’Amministrazione con l’unico scopo di far quadrare il bilancio senza però trasmettere quale idea di futuro si ha per la Città. I conti in equilibrio sovrastano il progetto politico, anzichè, come sarebbe giusto, il progetto politico sovrasta i conti tenendoli in equilibrio.

L’altro problema – il principale – è che a Savona al momento non si vede traccia della ripresa economica. Domandarsi pertanto cosa vogliamo fare ed agire di conseguenza è quanto mai urgente. Anche su questo aspetto – particolare ma fondamentale – dovrebbero sentirsi coinvolti i Cittadini più consapevoli. E’ del tutto vano sognare una Città migliore se non si riparte dal rilancio della sua economia. Quando si tratta di lavoro e sviluppo economico penso che non si debba mollare mai nessuna opportunità purché queste siano coerenti con il progetto di Città del futuro. Però bisogna averla in mente la Città del futuro.

Qualcuno di veramente nuovo, fuori dalla logica – seppur rispettabile – dei Partiti, non contro di loro ma con un nuovo e radicale progetto vuole farsi avanti per contrastare il declino e pensare al futuro? Altrimenti possiamo discutere fino allo sfinimento di neve e pipì dei cani, ma non facciamo un passo avanti.

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