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Piaggio, confermato il ritiro dei licenziamenti. I sindacati: “Chiarezza su piano e gestione industriale”

Il governo ha confermato che la cassa integrazione per lavoratori Piaggio è prevista fino al 31 dicembre 2018

Vertice Piaggio Mise 19 marzo 2018

Villanova d’Albenga. Chiarezza. E’ ciò che i rappresentanti sindacali dei lavoratori di Piaggio hanno chiesto al ministro Carlo Calenda durante la riunione tenutasi questo pomeriggio al ministero per lo sviluppo economico e a cui hanno partecipato anche i rappresentanti di Regione Liguria.

Al centro del vertice ancora la procedura di mobilità volontaria che è andata a “sostituire” la procedura di licenziamento che, inizialmente, avrebbe dovuto interessare 114 lavoratori, dei quali 34 a Villanova d’Albenga e 80 a Sestri Ponente. Ad essere interessati dalla trattativa erano i lavoratori già in cassa integrazione: l’azienda ne aveva annunciato il licenziamento a luglio, al termine del periodo di ammortizzatori sociali. Con l’accordo raggiunto qualche giorno fa al termine di un incontro in Unione Industriale, invece, l’iter si era fermato ed era stato sostituito da una procedura che incentiverà la fuoriuscita volontaria, con una serie di agevolazioni; chi non vorrà andarsene, però, potrà rimanere in azienda. I casi di alcuni lavoratori, quelli vicini all’età pensionabile, verranno valutati singolarmente.

“Secondo l’intesa e in coerenza con gli accordi sottoscritti già nel 2017 in sede regionale per la gestione del personale in cassa integrazione – spiegano da Piaggio – l’azienda ribadisce l’impegno a mettere a disposizione una serie di strumenti aggiuntivi volti a favorire gli esodi volontari, la ricollocazione all’esterno e l’accompagnamento verso un trattamento pensionistico o soluzioni di autoimprenditorialità. Piaggio Aerospace tiene altresì a precisare di non aver inviato alcuna lettera di licenziamento, come invece erroneamente riportato da alcune testate giornalistiche, il 13 marzo scorso”.

“Più in dettaglio, l’accordo prevede che venga corrisposta, oltre all’indennità economica sostitutiva del mancato preavviso e a integrazione del Tfr, una somma (variabile a seconda del periodo di definitiva adesione) a titolo di incentivazione: 30 mensilità per chi aderisce entro il 20 aprile 2018 per un massimo di 50 lavoratori; 24 mensilità per chi aderisce entro il 20 maggio (massimo 35 lavoratori); 18 mensilità entro il 20 giugno (massimo 18 lavoratori); 12 mensilità entro il 18 luglio (massimo 11 lavoratori). L’azienda ha inoltre già attivato una primaria società di outplacement per ricercare opportunità di ricollocazione al lavoro, cui diversi lavoratori stanno già aderendo”.

Piaggio Aerospace ribadisce che “l’attuale piano industriale, approvato lo scorso 21 dicembre 2017 con il supporto dell’azionista e dei principali stakeholder, vuole essere una piattaforma che assicuri nel tempo la stabilità operativa e finanziaria, nonché lo sviluppo dell’azienda. Per assicurare una crescita sostenibile nel tempo, l’azienda ha scelto di focalizzarsi sui velivoli, massimizzando gli investimenti e gli sforzi sulle proprie due eccellenze, ciascuna leader nella propria categoria: il turboelica P.180 Avanti EVO e il programma P.1HH”.

“Il nostro impegno è volto ad attribuire a Piaggio Aerospace il giusto posizionamento sul mercato, una crescita sostenibile nel tempo, un’identità forte e una solida visione industriale che risponda a un contesto globale in continua evoluzione – ha commentato Renato Vaghi, amministratore delegato di Piaggio Aerospace – Punteremo sui nostri prodotti di eccellenza per continuare a crescere e garantire un futuro all’azienda e al territorio. Siamo certi di poter continuare ad avere un dialogo costruttivo con tutte le parti per intraprendere insieme il percorso di crescita sancito dal nuovo piano industriale”.

“Governo e Regione Liguria hanno chiarito che si faranno garanti affinché non vi siano licenziamenti – dicono da Fiom-Cgil – Il ministro Calenda si è dichiarato sorpreso dell’apertura della procedura di licenziamento, tanto più in una azienda che ha già ricevuto e può ricevere ancora tanti soldi pubblici. Si è convenuto che la prossima settimana azienda e governo si incontreranno sul piano industriale per confrontarsi nel mese di aprile con tutto il sindacato. L’obiettivo è non avere alcun esubero. Ora è evidente che furbizie tipo procedure di licenziamento ripetute più volte non sono più possibili e che la Piaggio deve farsene una ragione”.

Risolta la questione dei licenziamenti, resta ancora in sospeso la partita della cassa integrazione e, soprattutto, del piano industriale, giudicato “fumoso” e tutt’altro che chiaro. Dopo aver espresso le loro perplessità in merito a questo aspetto e soprattutto “sull’intera gestione di Piaggio”, i sindacati hanno ottenuto la convocazione di un nuovo tavolo, al quale stavolta parteciperanno i vertici aziendali e i rappresentanti del Mise e di tutti gli altri ministeri interessati dalla vertenza.

“Vogliamo chiarezza circa il piano industriale – ribadisce senza mezzi termini Lorenzo Ferraro di Fiom Cgil – Oggi come sindacati abbiamo manifestato al ministro tutte le nostre perplessità circa la gestione del piano e dell’intera azienda. Vogliamo capire”.

Alessandro Vella, segretario generale Fim Liguria, spiega: “Abbiamo rimarcato le criticità sul nuovo piano industriale che l’azienda ha presentato nei mesi scorsi. Il ministro convocherà un tavolo specifico solo con l’azienda, coinvolgendo anche il ministero della difesa ed il ministero del lavoro per esaminare dettagliatamente il piano, poi successivamente con le organizzazioni sindacali”. La Fim ha infine chiesto “un impegno preciso al presidente della Regione Toti per quanto riguarda la stesura di un accordo che, sulla partita delle aree liberate da Piaggio, impegni Phase ad attingere alle figure professionali della stessa Piaggio Aero. La procedura di mobilità volontaria firmata venerdì scorso infatti può agevolare la fuoriuscita di alcuni lavoratori, ma non risolvere il problema”.

Il governo ha confermato che la cassa integrazione per lavoratori Piaggio è prevista fino al 31 dicembre 2018: pertanto c’è tempo a sufficienza per approfondire il confronto con l’azienda. Regione Liguria dal canto suo sottolinea la necessità che “durante analisi del piano aziendale si faccia chiarezza sull’impegno del governo in tutte le sue articolazioni, e quindi con il coinvolgimento degli altri ministeri interessati, e si faccia anche chiarezza sull’impegno dell’azionista di controllo riguardo stabilità dell’impresa”. Regione Liguria ha ribadito che “nelle prossime settimane, come da accordi presi, proseguirà il lavoro di censimento delle professionalità dei lavoratori coinvolti”.

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