Albenga. Gli ospedali di Albenga, Bordighera e Cairo, pur rimanendo pubblici, saranno affidati ai privati. Una realtà ormai consolidata e subordinata, secondo quanto affermato dalla Regione Liguria, alla ferrea volontà di far ripartire e di potenziare tutti i reparti dei nosocomi coinvolti dalla procedura, ma anche, e soprattutto, di riaprire i pronto soccorso dei tre presidi.
Eppure, nonostante le premesse, nuovi spettri hanno iniziato ad aleggiare sulla sanità locale e, in particolare, attorno all’ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga e al suo punto di primo di intervento, che potrebbe rischiare di rimanere tale, con o senza i privati.
Il bando per la procedura a evidenza pubblica finalizzata all’affidamento ai privati della gestione dei tre ospedali savonesi è stato pubblicato lo scorso 23 febbraio, seppur tra proteste e rimostranze da parte di tanti cittadini e di numerosi esponenti politici diffidenti nei confronti del progetto.
“La riapertura dei pronto scorso è uno dei temi che stanno maggiormente a cuore ai cittadini dei presidi che ne hanno visto la chiusura, e che oggi vedono appunto mantenuta la promessa”, aveva dichiarato nell’occasione l’assessore regionale alla Sanità Sonia Viale per scacciare le preoccupazioni e rasserenare gli animi.
Eppure, dalle parole ai fatti, il passo è più lungo del previsto e, in questo caso, si rischia anche di inciampare su un “allegato galeotto”. Ad accorgersene è stato il sindaco di Albenga Giorgio Cangiano, che ha voluto analizzare personalmente il bando per l’affidamento ai privati e si è accorto di una “stranezza”, che potrebbe anche stravolgere (nuovamente) il futuro dell’ospedale albenganese.
Nel bando, infatti, si specifica che la futura gestione degli ospedali tramite privati preveda la garanzia e la tutela dei servizi esistenti, ma anche l’estensione di alcuni servizi programmati da Asl2 e inseriti nel cosiddetto allegato C (uno per ogni nosocomio). Peccato, però, che a differenza degli ospedali di Bordighera e Cairo, dove all’interno dell’allegato C è prevista la riapertura dei pronto soccorso, nel medesimo allegato relativo all’ospedale di Albenga si continui a parlare di punto di primo intervento, senza citare minimamente la dicitura “pronto soccorso”.
Un “banale” errore nella stesura del bando oppure una scelta ben precisa? La stessa domanda se l’è posta anche il primo cittadino albenganese Cangiano, che non ha perso tempo e ha scritto immediatamente una lettera per richiedere chiarimenti alla Regione, che è stata spedita proprio questo pomeriggio.
“Intanto esigo un chiarimento esaustivo sulla vicenda, – ha dichiarato Cangiano, – ma soprattutto voglio capire se si sia trattato di un errore o di una scelta precisa. Nel primo caso bisognerebbe procedere con urgenza alla modifica del bando, anche perché il privato che dovesse aggiudicarsi la gestione lo farebbe con queste premesse e diventerebbe poi difficile, per non dire impossibile, fare qualcosa a giochi fatti. L’ipotesi che si sia trattato di una scelta precisa, invece, non voglio nemmeno prenderla in considerazione: si tratterebbe di una decisione scellerata e di un fatto gravissimo”.