Nessun legame

Fondazione Virio accusa Casapound: “Abbiamo aiutato noi Giuseppe Zinola, non c’entriamo nulla con loro”

Quando la solidarietà crea un caso: "Casapound cerca di strumentalizzare un nostro gesto di solidarietà". Savona E': "Nessun collegamento"

Giuseppe zinola

Savona. Anche la solidarietà può diventare motivo di lite. Sta succedendo tra Fondazione Virio e Casapound, che si “contendono” il merito di aver aiutato un 62enne italiano, Giuseppe Zinola, rimasto senza lavoro e senza casa. L’uomo è stato aiutato concretamente dalla presidente della fondazione, Maria Grazia Virio, che gli ha trovato prima una sistemazione provvisoria e poi un lavoro, ma a quanto sembra Casapound ha diffuso una nota in cui sostiene di aver fatto la stessa cosa.

A contattare IVG.it per chiedere a gran voce un chiarimento pubblico è la stessa Virio. “Alcuni giorni fa ho letto sul gruppo Facebook ‘Savona è!’ un post di un poliziotto, Mauro Carle, che chiedeva aiuto per un 62enne rimasto senza lavoro e con lo sfratto. L’ho contattato, mi sono subito attivata e gli ho trovato temporaneamente un posto presso l’Hotel Miramare di Noli. Alla fine della prossima settimana inoltre inizierà a lavorare come tuttofare presso privati, che gli garantiranno vitto, alloggio ed un fisso”.

Una buona notizia confermata dallo stesso Carle con un messaggio pubblico sui social network: “La Fondazione Virio, e precisamente la signora Maria Grazia, ha prolungato fino a venerdi prossimo la permanenza presso l’hotel Miramare del nostro connazionale Giuseppe Zinola. Inoltre la Fondazione ha provveduto a trovargli lavoro presso un’abitazione privata cone tuttofare con vitto alloggio e un piccolo mensile, a partire dal prossimo giovedì. Grazie ancora a tutti per l’interessamento, ma soprattutto ringrazio la signora Maria Grazia Virio che ha concretizzato i miei sforzi realizzando un bellissima azione meritevole di plauso. Grazie”.

Una bella storia, che diventa intricata quando su WhatsApp inizia a circolare un messaggio in cui Casapound racconta la stessa identica vicenda, attribuendo il merito a propri militanti e “simpatizzanti”. Il messaggio recita: “Oggi i militanti savonesi di CasaPound Liguria sono a Noli (SV). Da alcuni giorni si sono attivati per aiutare Giuseppe, un uomo di 62 anni che si è trovato improvvisamente senza lavoro e con lo sfratto eseguito. I nostri attivisti, oltre a organizzare una raccolta di abiti e generi alimentari, sono riusciti a trovare una sistemazione temporanea sino a mercoledì prossimo in attesa di una risposta dei servizi sociali del Comune di residenza. Questa mattina un simpatizzante si è reso disponibile ad aiutare Giuseppe impiegandolo come tuttofare e mettendo a disposizione un alloggio ed un piccolo mensile”.

Un messaggio che ha fatto andare Virio su tutte le furie: a infastidirla non è solo il fatto in sé che un partito possa prendersi il merito di quanto fatto, ma anche l’accenno a militanti e “simpatizzanti” che rischia di etichettare politicamente lei stessa e le persone che aiutano la Fondazione. “Un messaggio assurdo – tuona la presidente della Fondazione – diffido pubblicamente Casapound Liguria dal diramare tali tendenziosi notizie, strumentalizzandole pubblicamente. Ad oggi la sistemazione del signor Zinola è stata esclusivamente a carico della Fondazione, che si dissocia dal messaggio di Casapound con cui nulla ha a che spartire. Lunedì trasmetteremo il tutto in sede legale”.

Identica posizione assumono gli amministratori del gruppo Facebook “Savona è!”, che hanno diffuso nei giorni scorsi l’appello di Carle: “Lui ha chiesto aiuto alle nostre pagine, e noi abbiamo offerto la nostra collaborazione pubblicando il post – spiega uno degli amministratori, Luciano Costabile – Virio si è fatta avanti (come generosamente fa sempre in questi casi) e una soluzione temporanea e’ stata trovata. CasaPound ha pensato bene di sfruttare la cosa per ottenere visibilità ed adducendo a non meglio identificati ‘simpatizzanti’ ha sottointeso un collegamento con gli altri attori già citati. Questo non e’ stato gradito da nessuno di essi: Mauro Carle, Maria Grazia Virio e il gruppo ‘Savona E’!’ declinano qualsiasi collegamento con il partito politico CasaPound e si riservano le relative azioni anche legali nelle sedi appropriate qualora se ne ravvisassero gli estremi. Savona E’! ribadisce la assoluta apartiticità quale elemento fondante alla base del proprio progetto e lavoro”.

A chiarire parzialmente l’accaduto arriva l’intervento della moglie di Carle: “Il signor Giuseppe è una persona, non credo ci sia una qualche forma di esclusiva nel dare un contributo al suo sostentamento. CasaPound era a conoscenza della condizione di Giuseppe da circa due settimane e da allora (quindi molto prima che mio marito Mauro Carle fosse contattato dalla signora Virio) ha provveduto ad aiutarlo con colletta alimentare e offrendo lui alcuni pasti. Non vedo nessuna forma di legame tra le parti Virio/Casapound se non per l’indipendente aiuto del signor Giuseppe”. “Una tesi che spiega l’intervento in sé, ma non i riferimenti all’hotel di Noli e al lavoro trovato – è la replica di Virio – ripeto, il tutto lascia non poche perplessità”.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.