Finale Ligure. Dell’abitato di Finalpia, con pochi minuti di lavoro, è stato possibile rinvenire una mappa catastale risalente al periodo Napoleonico. Questa cartografia è reperibile in formato digitale in rete, ne esistono diverse copie sul territorio, verosimilmente è disponibile nell’Archivio Storico ed è comunque rappresentata nel volume “Paesaggi in divenire” di Berruti, Leale, Arobba e Murialdo del 2016, con tanto di logo della Città di Finale Ligure.
La scoperta è arrivata in relazione al cantiere di via Drione a Finalpia, al centro di aspre polemiche per lo stop al cantiere a seguito di ritrovamenti archeologici e di pregio storico al vaglio della Sovrintendenza. Il blocco dei lavori ha già mandato su tutte le furie commercianti e residenti, per la pesante situazione di disagio che potrebbe prolungarsi ancora per due mesi.
“La semplice consultazione della cartografia avrebbe permesso di comprendere a prima vista l’esistenza di un fabbricato in quella che oggi è via Drione ed avrebbe evitato due mesi di disagio per il blocco dei lavori, determinato dal rinvenimento di vestigia di un antico edificio” affermano dal gruppo Misto finalese in Consiglio comunale.
“Era un fatto ampiamente noto e documentato, ma la palese incapacità amministrativa della Giunta Frascherelli non ne ha minimamente tenuto conto ed anzi iniziando i lavori il 16 gennaio ha determinato il catastrofico disagio di un intero Rione, che attraverserà la Pasqua, proseguirà fino all’estate e addirittura ricomincerà per Via Molinetti nel prossimo autunno” aggiunge il gruppo Misto.
“La superficialità dimostrata è a dir poco vergognosa” conclude.
(Nella foto allegata è visibile il raffronto tra la carta napoleonica del 1813 di Laurent Bergalli e l’attuale catasto. E’ di tutta evidenza l’edificio successivamente demolito per la realizzazione dell’attuale Via Drione e di cui sono state trovate le fondazioni nei lavori di scavo).