Roma. Ieri, come previsto, si è tenuto l’incontro al ministero dello sviluppo economico per l’azienda Dps Trony dove, in rappresentanza dell’impresa, era presente il curatore fallimentare che ha confermato la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione ex. 72.
“Le organizzazioni sindacali hanno presentato alla presenza del MISE la richiesta di ottenere l’esercizio provvisorio, almeno per una parte della rete vendita, al fine di poter avanzare richiesta di Cassa Integrazione Straordinaria. L’ammortizzatore sociale, oltre ad attutire l’impatto sociale, sarebbe utile, qualora si confermasse la cessione di tutta o parte della rete vendita a terzi, per l’applicazione di quanto previsto dall’art.47 della 428/90. Diversamente, qualora i lavoratori fossero licenziati, perderebbero la garanzia di essere assunti da parte di chi subentra nei punti vendita” spiega il rappresentante della Filcams Cgil nazionale Alessio Di Labio.
“Nonostante il Mise ritenga condivisibile l’istanza della delegazione sindacale, la curatela ha escluso che presenterà istanza al giudice per l’esercizio provvisorio in quanto non utile al fallimento, non essendoci quantità e tipologia di merce tale da rendere sostenibile la continuazione di attività. Le organizzazioni sindacali promuoveranno direttamente verso il giudice del Tribunale di Milano la richiesta. Il Mise si è inoltre impegnato ad agevolare la cessione dei rami d’azienda verso terzi facendosi carico di contattare le imprese più referenziate del settore e impiegando eventuali risorse. Un nuovo incontro al Mise è previsto per il giorno 5 aprile alle ore 15, seguirà ulteriore convocazione” prosegue Di Labio.
“Per quanto concerne gli oggetti personali dei lavoratori rimasti nei punti vendita, che vorrebbero giustamente recuperare, nonché le chiavi dei negozi rimaste impropriamente in possesso di alcuni lavoratori, la curatela non è stata in grado di dare risposte utili a risolvere celermente. Invitiamo le strutture territoriali ad inviare le segnalazioni alla PEC f207.2018milano@pecfallimenti.it, in particolare per quanto concerne le chiavi dei punti vendita” conclude il portavoce della Filcams Cgil nazionale.