Lettera al direttore

Politica

Angelo Vaccarezza ricorda Aldo Moro

aldo moro

L’auto con a bordo il cinque volte Presidente del Consiglio dei Ministri, Segretario Politico e Presidente del Consiglio Nazionale della Democrazia Cristiana, On. Aldo Moro e quella della scorta vengono bloccate all’incrocio con via Stresa da un gruppo di terroristi che aprono immediatamente il fuoco, uccidono in pochi secondi i cinque uomini della scorta e rapiscono Aldo Moro.
In via Fani restano l’auto su cui viaggi…ava Moro, con i cadaveri dell’autista, l’Appuntato dei Carabinieri Domenico Ricci, e del responsabile della sicurezza, Maresciallo dei Carabinieri Oreste Leonardi.

Sull’altra auto, gli Agenti di scorta: la Guardia di P.S.Giulio Rivera e il vicebrigadiere di Pubblica Sicurezza Francesco Zizzi, gravemente ferito ma ancora in vita; in strada, vicino all’auto, anche il corpo della Guardia di P.S. Raffaele Iozzino.

Cinquantacinque giorni dopo, sempre a Roma, in Via Michelangelo Caetani, a bordo di una Renault 4 rossa, viene ritrovato il corpo senza vita di Aldo Moro.

I fatti, così come descritti nella loro durezza, rispecchiano l’aria che si respirava in quegli anni. Nella normalità di uno Stato che propugna e difende valori di legalità e giustizia, gli assassini sono assassini e le vittime restano vittime.

Ahimè, non è questa la realtà: i brigatisti rossi di via Fani li incontriamo per le strade delle nostre città. Rilasciano interviste, scrivono libri, si permettono di ricordare questa giornata come qualcosa da celebrare, un evento “mondano”. Vantano amicizie altolocate, sono vicini a quei delinquenti che sotto l’egida del movimento di Lotta Continua hanno rapinato, rapito, ucciso. Un immondo cosmo fatto di assassini, mandanti materiali e morali, complici di assassini, e ancora sostenitori, gente senza regole e senza Dio, che sventolano BANDIERE ROSSE come il sangue che hanno versato per le strade della nostra Patria. Arroganti mani armate che hanno distrutto famiglie, tolto vite in nome di un’ideologia politica, in nome di un credo che ha sparso terrore e morte, lasciando l’italia, quella perbene, attonita, frastornata, apparentemente arresa.

Invece no.

Esiste un Italia fatta di Uomini di legge, di persone con valori concreti, che combattono ogni giorno il fango di gentaglia come loro. Loro credono che le luci di quella triste ribalta siano la loro salvezza. Una cosa vorrei ricordare a tutti loro: quella sotto cui si lisciano le loro tristi penne di pavone, prima o poi, si spegnerà e di loro resterà nella storia solo il vergogno ricordo di un manipolo di vigliacchi tagliagole.
#aldomorovive

Angelo Vaccarezza

Più informazioni

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.