Scelta contestata

Allagamenti e infiltrazioni in tribunale: arriva un piano di emergenza, ma la Fp Cgil protesta: “Serviva un confronto” fotogallery

Il provvedimento identifica 37 dipendenti del palazzo di giustizia che dovranno occuparsi delle procedure da effettuare per limitare i pericoli nell'edificio

Savona. Per limitare i pericoli all’interno del tribunale di Savona nelle giornate di allerta meteo è stato redatto un “piano di emergenza per gli eventi alluvionali”. A renderlo noto è il responsabile delle funzioni centrali della Fp Cgil di Savona Ciro Ferrentino che non nasconde le sue perplessità davanti a questa decisione: “Siamo stati chiamati questa mattina da alcuni dipendenti del tribunale che ci hanno informato dell’arrivo di una mail a 37 persone per comunicare loro che sono state inserite in un piano di emergenza senza che ci sia stato un confronto oppure un’informativa con le organizzazioni sindacali”.

Secondo le disposizioni previste dal piano, redatto dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) della cittadella giudiziaria, che è un ingegnere di Vado Ligure, i dipendenti (ne sono stati individuati dai tre agli otto per ogni piano del palazzo di giustizia) dovrebbero attuare una serie di procedure per limitare il pericolo: azioni che vanno dal delimitare con transenne e nastrio di segnalazione le zone allagata a quelle di spargere la segatura e asciugare l’acqua, fino ad arrivare a verificare che le infiltrazioni non raggiungano i quadri elettrici ed eventualmente valutare la possibilità di far partire un ordine di evacuazione.

“Francamente questo ci lascia un po’ sconcertati perché vengono identificate (peraltro senza conoscerne le modalità) delle persone che sono amministrativi e quindi non so se abbiano le professionalità per svolgere le attività indicate nel piano di emergenza come transennare e verificare i quadri elettrici. Crediamo che non siano mansioni di loro competenza e, tra l’altro, questa procedura andrebbe a coinvolgere circa un terzo del personale del tribunale. In più non si capisce da quando partirebbe questo piano e chi deve fare che cosa. Pertanto riteniamo che questo sia un atteggiamento a dir poco bizzarro da parte del tribunale e chiederò immediatamente un incontro formale col presidente per verificare come si deve agire rispetto ad un problema annoso” prosegue Ferrentino.

“Identificare delle persone per mansioni di questo tipo senza un confronto e senza capire che cosa i dipendenti devono fare ci lascia sconcertati: non c’è una procedura operativa e non si capisce davvero chi deve fare cosa come per esempio chiamare i vigili del fuoco piuttosto che le altre attività” aggiunge il responsabile della Fp Cgil di Savona.

Il sindacato, più che la scelta in sè di adottare un piano di emergenza, contesta le modalità con cui la decisione è stata presa: “Viste le condizioni del tribunale di Savona è ovviamente necessario che vengano posti dei correttivi, ma le scelte devono essere fatte attrvaerso un confronto con le organizzazioni sindacali. Abbiamo un contratto nuovo che prevede oltre all’informativa anche un confronto coi sindacati, ma in questa situazione non è successo. Siamo per le regole e questo piano mi sembra che alimenti confusione anche rispetto all’attività stessa del tribunale. Si parla di procedure che sono da attuare il giorno prima dell’emergenza, prima e dopo le udienze, ma francamente non essendoci un piano operativo non si capisce come tutto questo dovrebbe succedere. Per questo chiederemo chiarimenti” conclude Ciro Ferrentino.

Il piano di emergenza verrà illustrato ai dipendenti coinvolti domani mattina nel corso di una riunione della conferenza permanente del tribunale che ha diversi punti all’ordine del giorno tra cui proprio la novità elaborata per limitare disagi e pericoli in caso di maltempo.

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