Lettera al direttore

Lettera

Incidenti in A10: l’ingegner Forzano scrive al pm Ferro

Camion fuoco fiamme incendio incidente autostrada A10
Foto d'archivio

Al Sostituto Procuratore della Repubblica
Dott Giovanni Battista Ferro

Abbiamo saputo che Lei ha aperto un fascicolo conoscitivo riguardante la pericolosità dell’autostrada tra Albisola e Celle Ligure, continua fonte di incidenti, specie coinvolgenti mezzi pesanti.

Il Comitato che presiedo, nato nel 2007, ha come breve slogan “siamo cittadini del comprensorio Varazze, Celle Ligure, Albisola Superiore, Albissola Marina, Savona, Quiliano, Vado Ligure; vogliamo informare e promuovere manifestazioni con l’obiettivo di discutere sui problemi del traffico locale e trovare soluzioni percorribili; essere di stimolo, collaborare con le istituzioni (comuni, provincia, regione) affinchè i gravi problemi causati da un traffico da troppo tempo non più sostenibile, possano trovare soluzione in tempi brevi”.

Purtroppo la politica locale ha mancato gravemente ai suoi compiti istituzionali nel prendere decisioni al riguardo della viabilità, a sollecitare i livelli politici superiori per trovare soluzioni adeguate. Le nostre proposte sono andate tutte “al vento”, nonostante abbiamo coinvolto ed anche ottenuto delibere da parte dei Consigli Comunali di quasi tutti i comuni della provincia di Savona. Non basta fare delibere: bisogna sostenerle con decisione!

A titolo di paragone, in Calabria, la famigerata autostrada famosa per la sua incidentalità è stata adeguatamente messa in luce dalle amministrazioni locali, ed oggi hanno una autostrada completamente nuova e sicura.

Io personalmente, prima della fondazione del Comitato Casello Albamare Albisola Savona, nel 1990 proposi di realizzare un nuovo tratto di autostrada tra i caselli di Savona-Vado e Celle Ligure, più a monte e prevalentemente in galleria, e dismettere ad uso Aurelia bis il tratto autostradale in essere.

Perchè tale proposta? Intanto perchè l’autostrada era inglobata nelle città, tortuosa, pericolosa, inquinante, senza corsie di emergenza, con curve pericolose, con gallerie fuori norma UE, insufficiente a sostenere il traffico. Secondariamente perchè serviva una Aurelia bis in quel tratto, e l’autostrada esistente si prestava con molta facilità a tale scopo, con frequenti e facili punti di accesso.

Per questa mia proposta ho avuto solo l’appoggio dell’allora direttore delle Infrastrutture della Regione Liguria. Ma non essendo un “politico” tutto è finito lì.

Che cosa hanno invece fatto i “politici”?

Come Lei ben sa hanno “moltiplicato” le corsie tra Albisola e Celle Ligure, eliminando la scarsa corsia di emergenza sulla destra, spostando la linea di demarcazione a destra ed a sinistra quasi aderente ai guardrails e muri, e realizzando al posto di “due corsie normali”, “tre corsie molto strette”!

Gallerie fuori norma UE: esisteva un’indicazione con un cartello gigantesco che invitava ad uscire dall’autostrada. E’ stato rimosso! Tutto a posto? Non credo! Se i TIR “toccavano” le gallerie prima, che fanno adesso? Viaggiano in centro strada?

Oltre ai pericoli messi in luce dai frequentissimi incidenti, non è da dimenticare che viaggiare in auto, purtroppo quasi aderenti agli “altissimi” guardrails di destra o di sinistra, comporta una forte limitazione alla visibilità in curva, con conseguenza minor sicurezza.

A seguito degli incidenti recenti la “politica” ha preso ancora decisioni sbagliate. I limiti di velocità imposti, l’autovelox, ed il radar non impauriscono i TIR che continuano a percorrere l’autostrada incuranti di queste misure, ed in ogni caso la “strada” è sempre la stessa.

Il nostro Comitato da anni ha messo in luce questi problemi e cercato di trovare soluzioni, ma la politica locale, la prima a doversi interessare di queste emergenze, non ha preso in carico il problema se non con decisioni di facciata e non risolutive.

Purtroppo alle mancanza della “politica” deve supplire la Magistratura.

E ben venga la Magistratura!

Auspico che il suo intervento possa far prendere quelle decisioni indispensabili per la vita di questo territorio: questa autostrada è praticamente l’unica strada percorribile di questo territorio morfologicamente e geograficamente difficile.

Se l’autostrada è fuori uso si paralizza buona parte della vita economica di almeno mezza regione. Auto e TIR invadono le viabilità normale delle città provocando una “paralisi” indotta supplementare.

Di questo i Sindaci non sembrano preoccuparsi. Ma le responsabilità di chi sono?

A Sua disposizione
Le porgo Cordiali Saluti

Comitato Casello Albamare
il Presidente
Paolo Forzano

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