Opposizione

Spotorno Che Vorrei contro l’affidamento “in house” del nuovo sistema di raccolta rifiuti: “Serviva una gara”

Secondo Bonasera "comporterà nuovi aumenti per i cittadini", per Spiga "farla partire in primavera-estate è rischioso"

Spotorno Che Vorrei Franco Bonasera

Spotorno. Il consiglio comunale del 21 febbraio ha deliberato a maggioranza l’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti con sistema porta a porta integrato e servizi di spazzamento ed affini nel periodo transitorio 1/4/2018 – 31/12/2020. Il gruppo Spotorno Che Vorrei ha votato contro alla delibera proposta dal sindaco non per la decisione di avviare il nuovo sistema di raccolta, peraltro normato da legge regionale, ma per il metodo seguito per l’assegnazione del servizio”. Lo spiega Francesco Bonasera, capogruppo di Spotorno Che Vorrei.

“Una base di appalto di 1.511.049,23 euro imponeva al sindaco e alla giunta un appalto pubblico – denuncia Bonasera – e non un’assegnazione ‘in house’ cioè concessa alla ditta nella quale il Comune di Spotorno detiene una piccola parte del capitale pari al 4,44%. Quindi nonostante un ribasso del 9% circa la concessione del nuovo servizio è avvenuto in regime di monopolio, che comporterà nuovi aumenti per i nostri cittadini previsti, come dichiarato, dal 15 al 20%. Visto l’importo appaltato doveva essere seguito, a nostro avviso, una procedura che prevedesse, con le dovute garanzie, un appalto pubblico con più ditte concorrenti in modo che l’aggiudicazione imponesse un ribasso più conveniente per i cittadini di Spotorno”.

“Non ci convincono le motivazioni espresse dal sindaco in merito alla breve durata del servizio e alla piattaforma ecologica comune con altre amministrazioni – prosegue il capogruppo di minoranza – Sarebbero stati problemi della ditta aggiudicatrice e non nostri. Non siamo neppure d’accordo con le motivazioni indicate in delibera e che indicano come il modello gestionale in house sia preferibile. Teniamo conto che il Comune di Spotorno detiene nel capitale dell’impresa, che svolgerà il servizio, solo il 4,44% e che non può pertanto ‘intervenire direttamente sull’organizzazione del soggetto’, così come non era difficile ‘effettuare un costante controllo dell’amministrazione sul servizio’ anche verso altre controparti ed è irrilevante e superabile la motivazione per la quale si è proceduto ad assegnazione ‘in house’ in quanto ‘l’avvio di un progetto di raccolta differenziata, determinando una profonda rivisitazione del servizio… difficilmente configurabili nel contesto di un affidamento in appalto a soggetto terzo'”.

Sull’argomento interviene anche il consigliere di Spotorno Che Vorrei, appena nominato, Massimo Spiga: “L’incarico progettuale affidato al tecnico esterno risale al 4/11/2015. Per quale motivo, ci chiediamo, il sindaco e l’assessore competente ha fatto passare tutto questo tempo? La raccolta differenziata è un processo irreversibile, che altri comuni a noi vicini hanno adottato, e da allora abbiamo spesso raccolto la loro spazzatura, conferita nei nostri bidoni, con aggravio di spesa per la comunità di Spotorno”.

“Pensare di far partire la raccolta porta a porta per l’umido nel periodo primaverile estivo, con regole nuove e nuove disposizioni per le singole abitazioni e per tutti condomini, senza aver messo a regime almeno i residenti, per il nostro gruppo consiliare è rischioso – tuona Spiga – ci troveremo in piena stagione, ad avere probabilmente sacchetti della spazzatura abbandonati lungo le strade, da chi per soggiorno non avrà la possibilità di avere la chiave per conferire la propria spazzatura nei cassoni disposti in isole all’interno del paese. Per non parlare poi della mole di lavoro che l’ufficio tributi dovrà accollarsi, oltre a quella già preventivata per tassa di soggiorno”.

“E’ stata comminata una sanzione per il 2017 dalla Regione Liguria per non aver portato la raccolta su standard consolidati – ricorda il consigliere – tutto per l’immobilismo di una amministrazione, e delle amministrazioni precedenti, che potendola attuare, hanno atteso il peggiore dei periodi per mandarla a regime. Le motivazioni espresse in consiglio comunale sono aleatorie e non pertinenti. Quindi dopo 15 mesi di gestazione la giunta che fa? Fa partire il servizio alla vigilia della stagione estiva con l’aumento dell’utenza forense che si aggiunge a quella dei residenti?”.

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