Lettera al direttore

Lettera

Savona, il dibattito sul “trascinare dolcemente ma risolutamente il cane” è kafkiano

Ordinanza cani a Savona, la protesta in piazza Sisto
Foto d'archivio

La terza commissione ha approvato ieri a maggioranza le modifiche proposte dalla giunta al regolamento di convivenza civile e carta etica. Com’era prevedibile.

Passerà quindi alla approvazione finale, quasi certamente senza sorprese, in consiglio comunale savonese il prossimo 28 febbraio la trasposizione, con qualche correzione, dell’ordinanza antipipì del dicembre scorso, con buona pace di quanti, la vera maggioranza dei cittadini, l’hanno contestata.

Il nuovo testo corregge solo qualche grosso errore precedente, quale quello in cui si multava anche chi puliva; ora se pulisci, sia la popò che la pipì (con un bottiglietta d’acqua) non sarai multato. Se non lo fai ti beccherai 100 euro di multa (il doppio del minimo secondo la L. 689), elevata a 150 lungo tutti i portici cittadini, i marciapiedi perimetrali dei monumenti e l’isola pedonale di corso Italia.

Kafkiano il dibattito sull’obbligo di “trascinare dolcemente ma risolutamente il cane” se sta per fare pipì sotto i portici etc., un suggerimento senza sanzioni che Enpa aveva proposto nelle sue osservazioni ma che il sindaco ha invece inserito tra gli obblighi sanzionati. Sull’argomento c’è stato un duro attacco del movimento 5 stelle alla norma ed all’Enpa, unica associazione che aveva fatto proposte precise di modifiche e accolte solo in minima parte e trascurabile dal sindaco. Solo in parte ridotto, sempre grazie all’Enpa, l’attacco della giunta alle gattare che curano le colonie feline, che dovranno cambiare ai mici cibo ed acqua ogni giorno. Nessuna prospettiva di soluzioni alternative al divieto di foraggiamento dei colombi per diminuirne il numero; ancora una volta la Valbormida insegna: Enpa e comune di Carcare stanno portando avanti un difficile progetto per trasferire fuori città i piccioni ma per Savona è fantascienza.

Cosa cambierà ora?

Nulla, i proprietari di cani che, come ripetuto ad iosa ad orecchie sorde, non possono prevedere quando il 4zampe farà pipì, diserteranno il centro città e compreranno altrove, rovinando definitivamente il commercio. Qualche persona distratta finirà all’ospedale dopo essere scivolata sull’acqua versata per dilavare – inutilmente – la pipì sotto i portici. E Savona continuerà ad essere derisa in tutta Italia.

Ultimo consiglio ai volontari della Protezione Animali: lasciate perdere, a Savona è un suicidio collaborare, perché sarete usati come stampella da chi governa ed attaccati da chi è all’opposizione (movimento 5 stelle, rete a sinistra e noi per Savona), a parte i componenti PD che questa volta vi hanno coraggiosamente difesi.

Veronica Durazzo

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