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Savona, i cani “invadono” il consiglio comunale e la maggioranza “cancella” la mozione fotogallery

Martino con un emendamento "sostituisce" la mozione del M5S dando vita a una protesta furibonda. E la frattura con i proprietari di cani pare insanabile

Savona. Applausi di approvazione, risate di scherno, cappelli da vichingo, prese di posizione inaspettate, mozioni “resettate”. E, sullo sfondo, l’abbaiare di quattro cani. Che il consiglio comunale di Savona di oggi sarebbe stato “caldo” si sapeva, e così è stato: il punto 18 all’ordine del giorno, la richiesta del MoVimento 5 Stelle di ritirare l’ormai celebre ordinanza contro le deiezioni canine in centro, è stata al centro della seduta. Ed è successo di tutto.

L’ordinanza accende gli animi dei savonesi ormai dal 20 dicembre. Due vere e proprie “fazioni”, pro e contro l’ordinanza, hanno battagliato sui social, ed il caso prima o poi doveva approdare in consiglio: ce l’ha portato il M5S con una mozione per chiederne il ritiro. E l’annuncio ha spinto una quarantina di proprietari di cani a presentarsi a Palazzo Sisto per far “percepire” fisicamente ai consiglieri la propria posizione contraria: alcuni di loro sono arrivati ad portare i propri animali, anche se molti hanno preferito soprassedere perché sarebbe stato “stressante” per i loro Fido.

Il dibattito tra i consiglieri non ha risparmiato sorprese. Scontato lo “scontro” tra Emiliano Martino e i 5 Stelle (il primo ha presentato un emendamento che, di fatto, “sostituiva” integralmente il testo della mozione di questi ultimi), molto meno le parole di alcuni dei presenti. Luigi Bussalai (maggioranza), pur difendendo l’ordinanza nel complesso (“l’impianto è corretto”), ha senza troppe remore bacchettato il proprio sindaco (“sicuramente è migliorabile, d’altronde la fretta partorisce gattini ciechi…”). Di contro due consiglieri di opposizione, Daniela Pongiglione e Marco Ravera, pur contestando l’ordinanza hanno parzialmente difeso Caprioglio: entrambi non hanno risparmiato infatti una critica ai savonesi che protestano, chiedendo che lo stesso impegno civico venga espresso anche per temi più importanti (Ravera: “Fermatevi anche per il punto successivo, sui lavoratori di Mondomarine…”, cosa puntualmente non avvenuta).  [tag name=”ordinanza cani savona”]

Caprioglio, dal canto suo, ha ammesso due errori: “Ho considerato solo la parte porticata di via Paleocapa, e non ho pensato che per le persone anziane può essere difficoltoso portare il proprio cane nelle cunette”. A seguire un lungo intervento, che non ha convinto i contestatori ma anzi è stato salutato da ulteriori critiche (Diaspro: “Quante parole…”).

A far da sfondo alla discussione, la protesta dei proprietari di cani: spesso il pubblico (tra loro anche un improbabile cameraman “armato” di cappello da vichingo) ha riso alle dichiarazioni dei consiglieri di maggioranza o applaudito a quelle dei pentastellati, tanto che più di una volta il presidente Renato Giusto ha ripreso il pubblico arrivando anche a minacciare di sospendere la seduta. Star di giornata il “solito” Eric Festa (portavoce de facto del M5S savonese) che in più occasioni ha letteralmente fatto infuriare Giusto, tanto da costringere persino il segretario comunale Lucia Bacciu a prenderne le difese.

Alla fine, la votazione è andata ovviamente come previsto: approvato l’emendamento di Martino (28 votanti, 18 favorevoli, 10 contrari) e di conseguenza la mozione del MoVimento 5 Stelle (18 votanti, 18 favorevoli). Dando vita al paradosso del M5S “costretto” a votare contro la propria stessa mozione, ormai sostituita di fatto dal testo di Martino. “Un precedente pericoloso – denunciano i pentastellati – perché a questo punto non potranno più esserci mozioni”.

La votazione, come prevedibile, è stata accolta da un boato di disapprovazione dai savonesi del pubblico, che hanno abbandonato la sala al grido di “vergogna”. La sensazione è che ogni ipotesi di dialogo tra le parti, a questo punto, sia sfumata. Ma al termine di questo teatro, cosa cambia? Ben poco: si impegna il Comune a procedere con urgenza alla sistemazione delle aree canine, a vigilare sull’operato di Ata, e ad integrare l’ordinanza nel regolamento di convivenza civile dopo aver recepito le osservazioni di Enpa e Asl. Più o meno l’iter già annunciato. 

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