Villanova d’Albenga. Ancora una fumata grigia dall’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico sulla vertenza della Piaggio Aerospace, con la delusione delle organizzazioni sindacali di categoria al termine del faccia a faccia romano: “Di fatto dal Governo non abbiamo avuto le garanzie attese ed è stato confermato il piano industriale avanzato dall’azienda che apre le porte allo spacchettamento dell’azienda aeronautica” afferma Lorenzo Ferraro della Cgil savonese.
“La cessione della proprietà intellettuale del P180, come la cessione delle attività relative a motori e manutenzione civile, ma anche la scarsa chiarezza sulle partnership industriali non ci lasciano stare affatto tranquilli e dopo mesi di attesa speravamo in un tavolo di confronto capace di dare le opportune garanzie ai lavoratori, in particolare a quelli ancora in cassa integrazione…” aggiunge Ferraro.
“L’azienda ha ribadito le sue posizioni: ricerca di un acquisitore per il settore motori, vendita del ramo d’azienda delle proprietà intellettuali del P180 civile e focalizzazione sul settore velivoli militari, dal Governo attendevamo una posizione più decisa che purtroppo non c’è stata” rincara la Cgil savonese.
Rsu e sindacati hanno ribadito la netta contrarietà ad ogni forma di spacchettamento: “E’ un tradimento rispetto all’accordo del 2014 e alla stessa operazione di trasferimento a Villanova d’Albenga”. Insomma le linee strategiche annunciate da Piaggio a fine 2017 non vanno giù alle organizzazioni sindacali, con il Governo che ha avuto pochi margini di manovra e pressione sull’azienda aeronautica che ha dovuto affrontare una ristrutturazione del debito.
“In questa delicata fase il Governo doveva essere un elemento di garanzia, anche tramite la Golden Power, invece ci troviamo di fronte ad una situazione nella quale ha avallato il piano industriale dell’azienda che non era stato discusso con i sindacati” sottolinea ancora l’esponente sindacale.
Il Governo, tuttavia, ha annunciato la costituzione di una commissione (Mise, Ministero della Difesa e Presidenza del Consiglio) con compiti di monitoraggio e vigilanza dell’intera operazione: l’azienda, per ogni procedura industriale e occupazionale, dovrà prima confrontarsi con il Governo. “Nel 2016 il governo aveva rigettato il piano industriale dell’azienda, che prevedeva lo scorporo di attività, oggi invece ha confermato essere l’unica soluzione per dare continuità all’impresa, senza spiegarci le motivazioni” sottolinea ancora la Cgil savonese.
Sul tavolo della vertenza resta quindi ancora da definire la ricollocazione dei lavoratori attualmente in cassa integrazione (con l’indotto Laerh) e i complessivi livelli occupazionali previsti dal piano industriale: per la procedura di cessione del ramo velivolistico civile 23 lavoratori sono i lavoratori coinvolti.
La trattativa ora si sposterà sui tavoli territoriali, con incontri tra sindacati, Rsu e azienda. E oggi, al termine del vertice ministeriali, le organizzazioni sindacali hanno già annunciato la convocazione delle assemblee dei lavoratori per discutere della situazione e vedere possibili iniziative per tutelare i posti di lavoro nell’azienda aeronautica.
“Già da domani, presso la sede di Confindustria Savona, nell’incontro previsto per la procedura di cessione di ramo di azienda dei 23 lavoratori interessati dalle proprietà intellettuale del P180, chiederemo garanzie occupazionali, retributive, contrattuali e soprattutto la tutela futura in capo alla Piaggio Aerospace e ciò che prefigura tale cessione all’interno del piano più generale” conclude la Cgil savonese.