Finale Ligure. Torna a farsi sentire la voce di un gruppo di lavoratori di Finale Ambiente, la società partecipata del Comune finalese che si occupa del ciclo dei rifiuti solidi urbani in tutto il comprensorio dell’Unione dei Comuni. A tenere banco sono i mezzi in dotazione, l’organizzazione del lavoro e la vicenda del nuovo capannone, senza contare le preoccupazioni sulla situazione finanziaria per la querelle giudiziaria.
“Le due spazzatrici che erano guaste sono ancora ferme ai box e non sono ancora a disposizione del personale di Finale Ambiente per la pulizia della città finalese, manca personale e non ci sono ancora certezze sulla nuovo capannone, un progetto già approvato (anche in sede di Conferenza dei Servizi), ma che sta incontrando difficoltà finanziarie” dice il gruppo di lavoratori della partecipata finalese.
“Non è possibile continuare a lavorare senza attrezzature e mancanza di sicurezza sul lavoro. Ci sono ormai problematiche strutturali che incidono sui livelli di servizio e sulle stesse condizioni delle persone che operano quotidianamente” aggiungono i lavoratori. E nonostante i risultati sbandierati dall’amministrazione comunale Frascherelli in tema di raccolta differenziata, il problema dei mezzi e della stessa organizzazione del lavoro coinvolge in maniera negativa il servizio di pulizia della cittadina finalese: “Potrebbe essere ancora migliore… I cittadini pagano e meritano un certo tipo di servizio. E l’ottimizzazione di certe mansioni quotidiane sono possibili solo grazie allo sforzo e alla pazienza dei lavoratori”.
Ma la denuncia del gruppo di lavoratori va oltre, con un affondo rispetto alla gestione patrimoniale dell’azienda: “E’ indispensabile avere garanzie sulla presenza e la manutenzione dei mezzi per pulire le strade e puntare su una nuova organizzazione del personale che consenta anche qualche rinforzo per assicurare un servizio più puntuale e condizioni lavorative migliori”.
Forte, quindi, resta il grido di dolore e la preoccupazione: per questo è stato rivolto un appello al nuovo direttore generale dell’azienda, Silvio Ascoli (entrato oggi ufficialmente in servizio), affinché ascolti le esigenze e le richieste di quanti da anni lavorano per Finale Ambiente”.
“Lo sblocco della fideiussione bancaria per il nuovo capannone con l’ok definitivo è essenziale per l’azienda e il suo futuro, la sede e il deposito attuale non sono più sostenibili: ci hanno promesso che a breve si risolverà tutto, ma vedendo come si è sviluppata tutta la vicenda non nascondiamo dubbi e incertezze” conclude il gruppo di lavoratori di Finale Ambiente.