L'intervista

Elezioni, Silvia Bottaro (Noi con l’Italia): “Priorità il lavoro per giovani e donne, grazie a turismo e nuove tecnologie”

Gli impegni della candidata alla Camera come capolista nel collegio uninominale 1 per "Noi con l'Italia - Udc"

silvia bottaro

Provincia. Lavoro, soprattutto per i giovani e le donne, anche come forma di emancipazione; più attenzione agli anziani e ai disabili. Sono queste le priorità di Silvia Bottaro, candidata alla Camera come capolista nel collegio plurinominale 1 per “Noi con l’Italia – Udc” alle prossime elezioni politiche.

“In questi ultimi giorni – racconta – stiamo lavorando per far conoscere ‘Noi con l’Italia – Udc’ perchè è un simbolo nuovo, un gruppo moderato di centro che vuole mettere in risalto la speranza per questa regione”. Al centro famiglia, scuola, sanità e turismo, “che potrebbe portare ciò che più manca, ossia il lavoro ai giovani e anche a quelli che lo stanno perdendo. Tutti i giorni leggiamo che chiudono fabbriche e i lavoratori si trovano in mezzo a una strada. Queste sono le priorità, senza avere dei nemici ma pensando a questa nazione così bella che abbiamo ereditato e che dobbiamo cercare di sollevare tutti insieme”.

Industria, turismo e ambiente:
“Quella tra turismo e industria può sembrare una dicotomia, ma si può risolvere coniugando le bellezze del territorio e del paesaggio con una industria moderna. Oggi sfruttiamo questo mare meraviglioso solo in primavera ed estate, mentre potrebbe diventare una risorsa tutto l’anno. Un’industria del turismo moderna è quella pensata per attrarre persone mettendo in gioco l’enogastronomia, le eccellenze del territorio, i fiori piuttosto che le erbe aromatiche, ma anche la pesca. Insomma la si fa incrementando quello che dal territorio possiamo avere per dare lavoro. Perché, ripeto, il lavoro in questo momento è la grande carenza. Come si rilanciano le fabbriche? Guardando alle nuove tecnologie, a un’ambiente più sano, alle energie rinnovabili. Queste possibilità ci sono: noi abbiamo tutta l’area dell’entroterra che è in grande sofferenza, il problema si affronta mettendosi tutti intorno a un tavolo e facendo un piano almeno quinquennale con al centro le nuove tecnologie. E le istituzioni dovrebbero dare una grande mano, alleggerendo la burocrazia e tutte quelle piccole o grandi tasse che vanno a mettere in crisi il lavoro. Non a caso oggi molte aziende delocalizzano, ci sarà un motivo… Questa è una grande sfida che dobbiamo vincere, anche con l’Europa”.

Sanità:
“Questo è un tema molto forte, tra l’altro la Liguria è una regione di anziani e d’estate riceve molto turismo da fuori. Secondo me quindi togliere tutti i pronto soccorso e chiudere gli ospedali, se da un lato rappresenta un risparmio, dall’altro dimostra una mancanza di interesse verso un bisogno primario come la salute. E allora la privatizzazione può entrare in gioco. Ci sono dei dati che fanno molto pensare: 14 milioni di italiani non riescono più a curarsi perchè non hanno i soldi per farlo, le liste d’attesa negli ospedali sono terribili e bisogna andare nel privato. Questa sanità deve tornare a dimensione dell’uomo e dei suoi bisogni, tenendo conto che la nostra Costituzione afferma che la salute è un bene primario. Anche qua la ricetta è meno comunicati e più fatti, mettersi intorno ad un tavolo e cercare di far coesistere privato e pubblico con equilibrio”.

Gli impegni:
“Se riuscirò ad andare in parlamento lavorare sarà molto difficile, perchè i bisogni sono tanti, ma fin dall’inizio ho detto che la priorità è il lavoro, in particolare per i giovani e per le donne. Le donne sono una categoria sociale molto debole, non è un caso che ci siano femminicidi e disastri totali tutti i giorni. Quando la donna ha un lavoro può avere anche la libertà di scegliere di lasciare un compagno, una persona che dice di volerle bene ed invece la maltratta. Quando non ha un lavoro è costretta, per i figli e per le esigenze quotidiane, a subire. Il lavoro dà dignità a tutti gli italiani”.

“Poi io mi sono sempre occupata di anziani e disabili. Gli anziani sono una categoria sociale debolissima in questo paese, e spesso se ne parla demagogicamente e poi non se ne fa nulla; invece bisogna dare un lavoro a chi può farlo, e assistenza alle famiglie che hanno questo gravosissimo onere. Gli anziani molte volte sono soli, in famiglie a monoreddito con pensioni molto basse: anche qui bisogna creare una catena sociale nuova e considerarle risorse, non pesi, e non abbandonarli. Io cercherò di fare questo”.

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