L'intervista

Elezioni, Paolo Ripamonti (Lega): “La Liguria torni al centro dell’agenda del Governo”

Gli impegni del candidato al Senato nel collegio uninominale 1 per la coalizione di centrodestra

Provincia. Un collegamento stretto con il territorio, la revisione del patto di stabilità e, soprattutto, il riportare la Liguria al centro dell’azione del Governo. Sono queste le priorità di Paolo Ripamonti, candidato al Senato nel collegio uninominale 1 per la coalizione di centrodestra alle prossime elezioni politiche.

“Incontrando i cittadini e gli amministratori in questo mese di campagna elettorale, durante un tour un po’ caotico – racconta – la sensazione è molto buona: c’è l’interesse ad avere un governo, e in questo momento il centrodestra rappresenta l’unica possibilità di avere un governo eletto. Mi auguro quindi che i cittadini rispondano in questo senso, con un po’ di responsabilità, per imporre alla politica la responsabilità dopo il voto”.

Industria, turismo e ambiente:
“Credo che sia il momento di riportare al centro dell’agenda politica di Roma la Liguria: lo ha fatto la Regione due anni e mezzo fa con Giovanni Toti ed Edoardo Rixi, rimettendola al centro della politica. La gestione dell’area di crisi e di tutto quello che ne consegue sono un fatto assolutamente inequivocabile. Cerchiamo di mettere al centro la Liguria anche per quanto riguarda la reindustrializzazione, e mi permetto anche di aggiungere turismo, infrastrutture e tutto ciò che serve per aumentare le possibilità di crescita di questa meravigliosa terra”.

“Non credo ci sia una ricetta specifica per far coesistere industria, turismo e ambiente, se non quella che passa per la concertazione. Ma il segreto è quello, la sfida è coniugare il progresso con l’ambiente. Si può fare, bisogna che tutti ci mettano un po’ più di buona volontà: dobbiamo cercare di fare in modo che gli estremismi su alcuni aspetti, in particolare quello ambientale, vengano un pochino meno, e che anche gli imprenditori diano un segnale di modernizzazione in questo senso”.

Sanità:
“Questo è un argomento delicato. Intanto privatizzare non vuol dire peggiorare: molto spesso l’equazione è questa, e in tutta onestà non funziona. Ci sono esempi di sanità privata che funzionano benissimo. La vera sfida è quella che sia il privato al servizio del pubblico, e non il pubblico al servizio del privato”.

“Non si può dire che io da Roma spingerò per la privatizzazione degli ospedali savonesi, detta così non funziona… Quello che funziona è valutare caso per caso, ma il focus rimangono i cittadini. Se la possibilità di avere un pronto soccorso davvero funzionante e in grado realmente di dare una risposta ai cittadini che ne hanno bisogno in questo momento passa da una parte di privatizzazione, vivaddio si deve fare. Non bisogna avere preconcetti né in un senso né nell’altro”.

Gli impegni:
“Il primo è quello di mantenere un collegamento strettissimo con il territorio, quello che credo sia mancato in questi ultimi cinque anni. Il secondo è cercare di aumentare la possibilità dei Comuni di uscire dal dramma del patto di stabilità. Il terzo è creare assolutamente le condizioni perchè la Liguria abbia un ruolo fondamentale nell’agenda del prossimo governo”.

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