Karate

Yoshitaka 2A: la forza della tradizione ad Albisola Superiore

Presso la scuola JKA si sono tenuti gli esami per il passaggio di cintura

Albisola Superiore. Martedì 30 gennaio si sono tenuti gli esami per il passaggio di cintura presso la scuola di Karate JKA (Japan Karate Association) Yoshitaka 2A di Albisola Superiore.

In ogni “rito” di passaggio, il valore simbolico della cerimonia è rappresentato sia dalla forma che dal suo contenuto e in questo caso non vi sono state eccezioni. I 22 giovani allievi, di età compresa tra i 5 e i 13 anni con l’esuberanza dell’età sostenuta dalla presenza di genitori e parenti, hanno dato inizio al riscaldamento muscolare, con brevi corse ed alcuni esercizi considerati fondamentali della disciplina. A seguire sono state formate coppie che su indicazioni degli istruttori Marco Folco e Mario D’Aquino hanno eseguito le forme e gli esercizi Kihon e Kumite da loro richiesti al fine di verificarne il corretto livello di apprendimento e conseguire il tanto ambito accesso al grado superiore.

Tra i giovani atleti con maggiore esperienza, si sono distinti alcuni allievi che durante l’esecuzione di Kata coniugando grazia, eleganza, sincronia e determinazione hanno letteralmente stupito il pubblico facendone percepire la bellezza oltre che il potere difensivo e offensivo della disciplina stessa.

Nel rispetto del protocollo, gli istruttori hanno consegnato la cintura che simboleggia attraverso i diversi colori, il grado superiore di apprendimento raggiunto. Necessaria conclusione per fissare nella memoria dei presenti l’evento è stata la foto di gruppo con i genitori intenti ad immortalare il fatidico momento in un clima ormai disteso e festoso.

“In qualità di ex atleta – dichiara Luca Gavazza -, non posso che apprezzare e confermare quanto l’attività sportiva in genere, se mediata da bravi insegnanti, possa essere insieme ad altre importanti agenzie educative la ‘Via’ per apprendere e consolidare il rispetto, la gratitudine, il senso del dovere, la perseveranza, oltre che la fiducia in se stessi. Strumenti questi imprescindibili in palestra quanto nelle sfide che la vita ci pone tutti i giorni. In qualità di genitore sono riconoscente per lo sforzo, l’impegno e i sacrifici sostenuti dalla società nata nel 1980 e testimoniata dall’impegno degli insegnanti per mantenere viva una scuola capace di coniugare rigore e rispetto della tradizione con la sensibilità di chi interpreta questa arte in occidente nel XXI secolo”.

“Quanto auspicato dal maestro fondatore, a me pare confermato e ben rappresentato ‘…lo scopo ultimo del karate non risiede nella vittoria o nella sconfitta ma nel perfezionare il carattere di chi lo pratica, coltivando l’ambizione di perfezionarsi tecnicamente ed elevarsi spirituale... – Gichin Funakoschi’. Garanti e custodi di questi principi sono tutti i maestri della JKA che vedono nella persona del maestro Takeschi Naito la massima espressione di garanzia nazionale ed internazionale e nella piccola Albisola Superiore, Marco Folco e Mario D’Aquino co-protagonisti nel coltivare e far germogliare bravi atleti ma soprattutto, e ne sono certo – conclude -, ottime persone per un domani alle porte”.

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