Savona. Stalking. E’ questa l’accusa della quale deve rispondere un uomo, A.M., 35 anni, abitante a Mantova, di nazionalità albanese, che ieri è stato arrestato dalla polizia a Savona.
I poliziotti erano stati allertati dall’ex moglie dell’uomo che aveva appena ricevuto una telefonata dai toni inquietanti nella quale lui minacciava di uccidere il figlio, che si era appena portato via da casa, e poi di suicidarsi se non fossero tornati assieme.
A quel punto gli agenti della squadra mobile hanno fatto scattare una trappola: la donna ha finto di dargli un appuntamento al casello di Albisola dove ad aspettare A.M. insieme a lei c’erano anche i poliziotti in borghese che hanno seguito passo passo l’incontro. Gli ex coniugi si sono parlati e lui ha ridato il bimbo alla mamma. Poco dopo sono intervenuti i poliziotti: l’albanese è stato quindi bloccato ed arrestato con l’accusa di stalking.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, coordinati dal pm Chiara Venturi, la relazione tra l’albanese e la compagna, cha ha otto anni in meno di lui, si era interrotta l’estate scorsa (sembra proprio perché lui era molto geloso ed aveva comportamenti violenti). La donna era venuta a vivere a Savona dove abitavano già la sorella ed altri famigliari. Il trentacinquenne albanese però non accettava la fine della loro storia e ieri si è presentato a casa della cognata e, approfittando del fatto che l’ex moglie non ci fosse, ha preso il figlio più piccolo, di due anni, e si è allontanato.
Poi ha telefonato alla donna e sono scattate le terribili minacce. Fortunatamente, grazie all’intervento della polizia, la vicenda si è conclusa nel migliore dei modi: l’incontro tra i due ex coniugi è stato attentamente monitorato e, non appena il bimbo è stato riconsegnato alla mamma, gli agenti sono intervenuti.
L’uomo verrà interrogato domani mattina dal giudice per le indagini preliminari Fiorenza Giorgi per la convalida dell’arresto.