Lettera al direttore

Domande al sindaco

Mobilità, le perplessità dei Verdi savonesi e l’esempio di Bologna

"Siamo convinti della necessità di un sistema a regia pubblica della mobilità e soprattutto siamo consci della gravità dei ritardi delle infrastrutture"

Bus Savona Valloria Albisola
Foto d'archivio

In questi giorni nell’area metropolitana di Bologna si sta discutendo anche on line con cittadine e cittadini il piano metropolitano della mobilità e le possibili integrazioni auto, treno, bici e bus. E a Savona?

Qui nella consueta logica di privatizzazione, mentre il Comune gioca a rimpiattino e finge di non sapere nulla della possibile “svendita di ATA a IREN”, la Provincia a “dual use” (ovvero centrodestra e centrosinistra alleati) punta alla definitiva privatizzazione del trasporto pubblico locale con la “benedizione” regionale e il consueto grido senza alternative propositive pentastellate.In tutto ciò si distingue solo il gruppo civico di Noi per Savona per la propria capacità propositiva e di iniziativa.

Noi Verdi, che siamo convinti della necessità di un sistema a regia pubblica della mobilità e soprattutto siamo consci e conscie della gravità dei ritardi delle infrastrutture del savonese (es.le linee ferroviarie ancora a binario unico),chiediamo a maggioranze e opposizioni:

1) Perche’ le linee di bus devono essere privatizzate quando si potrebbe pensare ad una unica gestione integrata di bus e parcheggi,che potrebbero divenire punti nodali di scambio in modo da favorire l’utilizzo del mezzo pubblico magari elettrico e non inquinante;
2) Perche’ le linee di bus sono realizzate in modo da favorire nel modo migliore possibile l’utilizzo del mezzo privato (scarsità nelle ore serali,collegamenti con gli ospedali e le strutture di assistenza spesso inadeguati alle esigenze)?
3) Perche’ non viene attuata una politica tariffaria,che favorisca il mezzo pubblico quale scelta primaria nella mobilità per le fasce piu’ deboli,giovani e anziani?
4)Perche’ non si crea un forte legame fra treno e bus evitando doppie percorrenze ma favorendo l’integrazione dei biglietti e dei servizi?
Perche’ la Regione non sposta la propria priorità sul raddoppio ferroviario del ponente ligure,sul raddoppio e la razionalizzazione della Savona-Torino e il privilegio del trasporto merci per la Savona-Acqui-Alessandria invece di insistere sull’assoluta inutilità del terzo valico?
5) Perche’ non si crea una struttura ferroviaria adeguata per portare le merci fuori dal porto di Savona e/o il casello di Bossarino visto che le merci viaggeranno solo sull’attuale sistema di strade già intasato ordinariamente?
6) Perche’ il Comune di Savona non ci spiega come pensa di affrontare l’ingresso in città da ponente dopo il completamento del progetto del nuovo assetto costiero di Fornaci e Zinola forse scaricando tutto il traffico su Legino e via Stalingrado?

Si tratta solo di alcune domande,che vogliono però segnare la necessità di profondi cambiamenti nella gestione del trasporto pubblico locale invece di puntare ad una inutile privatizzazione o a gridare senza alcuna proposta alternativa.

Danilo Bruno

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