Andora. “L’errore nella Tari è confermato, invitiamo il Comune a informare i cittadini andorese sulle modalità di rimborso”. E’ la richiesta avanzata ufficialmente da Sabrina Grassa e Nicola Agostaro, i due “organizer” del Meetup Andora in Movimento.
Il riferimento è a un’interrogazione parlamentare del deputato pentastellato Giuseppe L’Abbate, risalente allo scorso ottobre. In quella sede, infatti, era emerso che la Tari per la quota variabile va applicata soltanto all’abitazione e non anche alle pertinenze dell’utenza domestica compresi box e cantine.
Ad Andora, invece, in questi anni è stata calcolata su tutte le pertinenze, una scelta che l’assessore al Bilancio Fabio Nicolini ha commentato così: “E’ stata decisa dalla precedente amministrazione, ma non mi sento di criticare tale scelta tecnica, consigliata dagli uffici, perché mirava a far pagare di più chi aveva più immobili. Gli eventuali rimborsi dovrebbero essere effettuati solo a seguito di un intervento legislativo chiaro, al momento vi è solo una circolare dai contenuti approssimativi. La nebulosa normativa ha portato moltissimi comuni italiani a commettere quello che solo oggi viene considerato un errore. Comunque l’Ufficio Tributi ha già effettuato il calcolo delle quote eventualmente da rimborsare”.
Dopo quella risposta, 10 giorni fa, “ci siamo sentiti obbligati ad approfondire l’argomento – spiegano dal Meetup – rivolgendoci ad uno specifico ufficio (SOS Equitalia, con sede a Genova) che ci ha analizzato una bolletta Tari dove risulta evidente l’errata applicazione della quota variabile sulle pertinenze. Da quell’ufficio abbiamo ricevuto il modulo di istanza di rimborso”. Da qui la richiesta: “Invitiamo l’amministrazione comunale, l’Ufficio Tributi e l’URP ad informare i cittadini andoresi circa la modalità di rimborso dell’errata riscossione della quota variabile delle pertinenze a partire dagli ultimi cinque anni dall’anno 2014 ad oggi”.