Alimentar-mente 360

La Farinata di ceci: tutte le curiosità sull’ “oro di Pisa”

"Alimentar-Mente 360" è la rubrica di alimentazione e benessere di IVG, a cura di Sara Paleologo

alimentarmente farinata

“Alimentar-Mente 360” è una rubrica curata dalla dottoressa Sara Paleologo, biologa nutrizionista, ed ideata per soddisfare a 360 gradi le curiosità dei savonesi in materia di Alimentazione e Benessere. Il tutto con un linguaggio semplice ma sempre mantenendo una lieve impronta scientifica. “Prenderò spunto da eventi che si svolgono a Savona e provincia – spiega Sara – per elaborare articoli in cui verrà affrontato il tema dell’alimentazione (piatti tipici locali, tradizioni e stili alimentari) e del benessere (sia fisico che psicologico), in linea di massima proiettando la trattazione verso gli aspetti che maggiormente promuovono la salute della persona”.

Che ligure sei se non mangi la farinata di ceci? La farinata è un piatto tipico della nostra regione che viene preparato mettendo insieme 4 semplici ingredienti: farina di ceci, acqua, sale e olio extravergine di oliva. Il composto viene riposto dentro una teglia di rame e cotto in forno in modo da ottenere una specie di torta salata bassa (morbida all’interno e croccante in superficie).

La versione classica prevede i quattro ingredienti sopra elencati tuttavia, oggigiorno, è possibile mangiare la farinata con l’aggiunta di rosmarino, cipolle e salsiccia. Una leggenda racconta che la farinata sia nata per caso verso la fine del 1200 quando Genova sconfisse Pisa nella battaglia della Meloria. Le navi genovesi, cariche di pisani divenuti prigionieri, si imbatterono in una forte tempesta che fece ribaltare alcuni sacchi di farina di ceci e dei barilotti di olio. Il tutto si inzuppò di acqua marina salata dando origine ad una poltiglia di colore giallo. Inizialmente i marinai si rifiutarono di mangiare il composto e lo misero all’interno di scodelle che vennero riposte al sole.

Nei giorni seguenti, per non morire di fame, i marinai andarono a riprendere i contenitori e con stupore notarono che l’acqua era evaporata lasciando una specie di frittella decisamente più appetibile. Scoprirono così una vera e propria prelibatezza e i genovesi, una volta tornati a terra, decisero di perfezionare la ricetta adoperando il forno a legna per la cottura della poltiglia. L’invenzione ebbe un grande successo nella città di Genova e, per schernire i pisani sconfitti, chiamarono questa purea “l’oro di Pisa” (successivamente gli venne dato il nome di farinata).

Da nutrizionista non posso non entrare nel merito delle proprietà nutrizionali. La farinata di ceci è un alimento estremamente genuino che offre tutti i macronutrienti di cui abbiamo bisogno: proteine e glucidi dalla farina di ceci e i grassi dall’olio extravergine di oliva. E se parliamo di gusto… io preferisco la versione classica. E voi?

“Alimentar-Mente 360” è la rubrica di alimentazione e benessere di IVG, a cura di Sara Paleologo: clicca qui per leggere tutti gli articoli

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