Progetto

Gli alunni delle medie firmano il manifesto per la Festa della Liberazione: torna il concorso di Anpi Loano

Gli studenti del Falcone incontreranno Giorgio Guido Fodor, i cui genitori si rifugiarono in Argentina per sfuggire alle persecuzioni contro gli ebrei

tricolore

Loano. Torna anche quest’anno l’ormai tradizionale concorso, rivolto agli alunni delle classi terze delle scuole medie di Loano, per la creazione del manifesto che accompagnerà le celebrazioni del 25 aprile.

L’iniziativa, organizzata dalla sezione Anpi “Renato Boragine” di Loano con il patrocinio dell’assessorato a turismo, cultura e sport del Comune, invita i ragazzi ad elaborare un bozzetto che esemplifichi graficamente il significato del Giorno della Liberazione. Il miglior lavoro sarà utilizzato come manifesto per le celebrazioni del prossimo 25 aprile.

“Tra i compiti dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – spiegano il sindaco Luigi Pignocca e l’assessore a turismo, cultura e sport Remo Zaccaria – c’è anche e soprattutto quello di creare un legame tra le generazioni e trasmettere ai più giovani il senso ed il significato profondi di quel periodo storico, così drammaticamente importante per il nostro paese. Coinvolgere i nostri ragazzi nella realizzazione del manifesto per la Festa della Liberazione vuol dire invitarli a riflettere su quei valori di libertà e democrazia che sono i fondamenti sui quali si costruiscono i buoni cittadini del futuro. Come amministrazione comunale ringraziamo la sezione Anpi di Loano per il grande lavoro e le molte iniziative organizzate ogni anno sul nostro territorio: conservare e condividere la memoria è fondamentale”.

Ma le iniziative della sezione Anpi di Loano non finiscono qui. In occasione della “Giornata della Memoria”, l’associazione ha organizzato per lunedì 5 febbraio un incontro tra gli studenti dell’istituto di istruzione superiore “Giovanni Falcone” ed il professor Giorgio Guido Fodor, figlio del dentista ebreo Eugenio Fodor e della loanese Giorgina Firpo.

Eugenio Fodor era un ebreo ungherese che si rifugiò in Italia per sfuggire alle discriminazioni contro gli ebrei messe in atto nel suo paese fin dagli anni ’20 del secolo scorso. Il 18 febbraio 1934 sposò a Loano Giorgina Firpo, figlia del cavaliere Giuseppe Firpo e di Ester Montarsolo. A seguito dell’emanazione delle leggi contro gli ebrei, nel 1939 Eugenio Fodor portò la famiglia in Argentina, paese in cui vivevano alcuni parenti di Giorgina. I Fodor (Eugenio, Giorgina e la loro prima figlia Eva) riuscirono così ad evitare gli orrori della persecuzione e della guerra. Nel 1945 nacque in Argentina il figlio Giorgio Guido.

All’incontro sarà presente anche il notaio Matteo Lavagna, che porterà agli studenti del “Falcone” la propria testimonianza diretta del periodo della Liberazione.

Per i prossimi mesi, sono in allestimento due mostre documentarie che troveranno spazio nella Sala del Mosaico di Palazzo Doria. La prima, che vedrà la collaborazione dell’associazione Agedo di Torino presieduta da Fiorenzo Gimelli) riguarderà i confinati omosessuali nel materano; l’altra, organizzata con la Fondazione Circolo Fratelli Rosselli di Firenze, verterà su Carlo e Nello Rosselli, uccisi nel 1937 in Francia da formazioni locali di estrema destra.

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