Cairo Montenotte. Contaminazione da Escherichia coli. Questo l’esito delle analisi sui campioni dell’acqua prelevati dai distributori in dotazione alla Scuola di Polizia Penitenziaria di Cairo, dopo l’infezione batterica che ha costretto 170 allievi alle cure dei sanitari e 118, in preda a forti dolori gastrointestinali.
A seguito del responso delle analisi di laboratorio svolte nei laboratori di Arpal, la Procura della Repubblica di Savona ha disposto il sequestro dei distributori e dei filtri per ulteriori accertamenti peritali in grado di chiarire la vicenda: secondo le indagini, infatti, il batterio che ha provocato l’epidemia alla Scuola Penitenziaria cairese era contenuto nell’acqua potabile, conservata nelle vasche e stoccata con appositi filtri. Secondo quanto ricostruito il batterio si era annidato proprio nei filtri, provocando la conseguente infezione e il malessere collettivo che si è propagato rapidamente nella scuola.
Nello specifico, i risultati della prima lettura delle analisi sulle acque hanno evidenziato che l’acqua prelevata nel lavabo presso la camerata non presenta superamenti microbiologici, mentre quella del lavabo dei servizi presso la mensa presenta un lieve superamento di batteri Coliformi a 37°C ed Escherichia coli, entrambi pari a 2 MPN (most probable number)/100ml. Il campione relativo all’erogatore dell’acqua microfiltrata presenta una forte contaminazione dovuta a batteri Coliformi a 37°C ed Escherichia coli, entrambi superiori a 200 MPN (most probable number)/100ml.
L’esito delle analisi, spiegano dall’Asl 2 savonese, “risulta essere compatibile con la sintomatologia, comunque lieve e a rapida soluzione. Si conferma che si è trattato di un episodio locale e isolato: ribadiamo che al momento non esistono elementi di pericolo sanitario per la popolazione del territorio, in attesa degli ulteriori accertamenti in corso”.
Nelle prossime ore proseguiranno le analisi relative agli altri parametri (enterococchi, Clostridium perfringens, conta colonie a 36°C e 22°C), che saranno completate entro la giornata di sabato. Stessa tempistica necessaria per gli alimenti, analizzati nel laboratorio Arpal a Genova, i cui tempi analitici sono più lunghi, e riguardano 2 pesti, 1 sugo all’amatriciana, 1 pasta cotta bianca e 1 tortino di verdura.
La Procura savonese ha aperto un fascicolo, per ora a carico di ignoti, per violazioni di alcuni articoli contenuti nella legge sulla conservazione degli alimenti. Gli organi inquirenti ora dovranno risalire al responsabile all’interno della scuola dei distributori dell’acqua e della relativa procedura di stoccaggio e filtro.