Alassio. Il sindaco di Alassio Enzo Canepa è stato condannato a 4mila euro di multa dal giudice Francesco Giannone per via dell’ormai famosa ordinanza “anti migranti”, emanata dal primo cittadino alassino e giudicata discriminatoria. Il pm aveva chiesto anche una condanna ad un mese di reclusione per Canepa, ma il giudice ha ritenuto di non applicare una pena detentiva, “limitandosi” ad una sanzione pecuniaria.
Il processo si è svolto questa mattina e il sindaco di Alassio era difeso dall’avvocato Giorgio Cangiano, che ha già annunciato che impugnerà la sentenza in Appello: “Senza entrare nel merito della legittimità dei contenuti dell’ordinanza, a mio avviso non c’erano i presupposti per contestare questo reato. Essendo un delitto è necessario che ci sia un dolo specifico da parte di chi lo commette, ma in questo caso non era così. E’ chiaro che l’ordinanza del sindaco non è stata fatta con l’intenzione di discriminare”.
Secondo la difesa del primo cittadino di Alassio mancava quindi l’elemento soggettivo del reato, ovvero la volontà di emettere quel provvedimento allo scopo di discriminare qualcuno.
“Dobbiamo ancora leggere le motivazioni della sentenza, che saranno depositati tra 60 giorni, ma siamo sicuri che ci siano i presupposti per appellare e restiamo fiduciosi che in secondo grado possa esserci un esito diverso “.
L’ordinanza era già stata annullata dal tribunale civile di Genova e il sindaco Canepa era arrivato a giudizio perché si era opposto al decreto penale di condanna emesso dalla Procura di Savona.
“Non nascondiamo una grande amarezza pensando che questo è ciò che si deve affrontare per cercare difendere e tutelare le nostre città, i nostri concittadini e le loro imprese. Rifaremmo tutto quello che abbiamo fatto, presenteremo appello convinti di aver agito nel giusto, senza alcuno spirito razzista o discriminatorio, e perché desideriamo fortemente sostenere la nostra completa innocenza. Siamo pronti a farci valere e a dimostrarlo in tutte le sedi”, il commento del sindaco Canepa.