Opposizione

Tpl e forno crematorio di Savona, le minoranze di Savona all’attacco

"Noi per Savona" e "Savona che Vorrei" contro la privatizzazione del forno e perplessi sul futuro di Tpl Linea

palazzo sisto comune

Savona. “L’amministrazione è priva di progetti lungimiranti e piani di risanamento. Non è questa la politica vicina ai problemi dei cittadini”. A dirlo sono gli esponenti della lista di minoranza di “Noi per Savona” che così interviene in merito alla “privatizzazione dei servizi del trasporto pubblico locale e del forno crematorio”.

Si tratta di due vicende che si sono concluse “in modo fin troppo prevedibile, al termine di un percorso da noi non condiviso e con motivazioni che non possiamo sostenere. Il declino di Tpl è iniziato molto tempo fa e difficilmente questa azienda sarà in grado di partecipare al nuovo bando. Ma la privatizzazione di questa partecipata è una precisa scelta politica su cui si è resa evidente la sintonia tra l’attuale amministrazione e i rappresentanti di quella precedente”.

“Per il Forno crematorio, in un anno e mezzo, l’amministrazione non è riuscita a individuare strade alternative, a reperire possibili finanziamenti, ma ha messo la commissione di fronte alla scadenza del 3 dicembre 2017 come a un dato ineluttabile, che ‘costringe’ alla privatizzazione”.

“Come più volte denunciato nella passata amministrazione, anche oggi assistiamo a una mancanza di progetti lungimiranti, di piani di risanamento. In poche parole: alla mancanza di una politica locale vicina ai problemi dei cittadini”.

Sulla stessa lunghezza d’onda sono Fabrizio Ferraro, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, e Marco Ravera, consigliere comunale di “Rete a Sinistra – Savona che vorrei”, che dicono: “Negli ultimi giorni sono andate delineandosi le decisioni e gli sviluppi futuri per due tematiche che non hanno molto da condividere come settore ma che in qualche modo condividono la stessa sorte: il trasporto pubblico provinciale e il servizio di cremazione del Comune di Savona. Entrambe necessitano di fondi per poter migliorare i servizi nei confronti dei cittadini, eppure le situazioni economiche della Provincia e dei comuni che la compongono, a cominciare dal capoluogo, non sembrano nelle condizioni di poter sostenere grossi investimenti. La soluzione adottata è l’apertura ai privati con tutto ciò che ne consegue. Tuttavia a questa prospettiva siamo sempre rimasti contrari, perché i servizi al cittadino non possono diventare fonte di lucro per pochi”.

“Il caso Tpl ha visto di recente approvare in consiglio comunale a Savona una mozione di Rete a Sinistra, Noi per Savona e Movimento 5 Stelle che impegnava l’amministrazione a valutare tutte le possibili soluzioni finanziarie per poter mantenere i trasporti provinciali in mano pubblica tramite la gestione ‘in house’ ed evitando nel 2018 di andare a gara con i privati. Non vi è nessuna motivazione ideologica in quello che diciamo, solo la consapevolezza che la ricerca di profitto dei privati peggiorerà il servizio, taglierà le linee meno vantaggiose, aumenterà i prezzi dei biglietti e metterà a serio rischio le tutele dei lavoratori”.

“In questi anni abbiamo sentito tante, troppe volte, la parola ‘responsabilità’ sulle bocche degli amministratori nazionali e locali quando approvavano i peggiori tagli alla spesa pubblica. I governi dell’ultimo decennio hanno ridotto sempre di più i fondi per gli enti locali, perché seguono politiche ben precise e determinate. Gli attuali amministratori spesso rientrano in questo schema e contribuiscono a realizzarlo nascondendo la loro mancanza di volontà politica dietro alla ‘responsabilità’. L’ultima conferma di ciò, in ordine di tempo, viene dalla Provincia, che in accordo con i comuni (e sull’asse centro-destra/pd) ha dato il via libera alla gara con i privati nel 2018.

Tutt’altro settore, ma un destino simile toccherà, nel Comune di Savona, alla gestione pubblica dei forni crematori. Le opposizioni hanno proposto, nel corso di tre inutili commissioni, soluzioni ragionevoli per il mantenimento della gestione pubblica dei forni e della messa in regola dei filtri per i fumi, mentre la maggioranza di centro-destra scriveva già la delibera da approvare in giunta. Anche in questo caso l’apertura ai privati produrrebbe grossi profitti da una parte e grosse perdite di entrate per il Comune dall’altra. E per la situazione economica che vive il capoluogo, il regalo ai privati è davvero incomprensibile”.

“Il binomio tra tagli governativi e privatizzazioni distrugge nella vita di tutti i giorni il sistema pubblico, e i cittadini non possono pagare per le politiche scellerate dei governi nazionali e per gli interventi delle amministrazioni locali pronte a far subentrare i privati e i loro profitti a discapito della comunità”.

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