Liguria del gusto

Ratatuja 2.0, spazio alle zuppe tradizionali: il minestrone con i “tocchetti” ed olio verzellino

"Liguria del gusto e quant'altro" è la rubrica gastronomica di IVG, ogni lunedì e venerdì

Zibaldone

“Liguria del gusto e quant’altro” è il titolo di questa rubrica curata da noi, Elisa (alla scrittura) e Stefano (alle ricerche), per raccontare i gusti, i sapori, le ricette e i protagonisti della storia enogastronomica della Liguria. Una rubrica come ce ne sono tante, si potrà obiettare. Vero, ma diversa perché cercheremo di proporre non solo personaggi, locali e ricette di moda ma anche le particolarità, le curiosità, quello che, insomma, nutre non solo il corpo ma anche la mente con frammenti di passato, di cultura materiale, di sapori che si tramandano da generazioni. Pillole di gusto per palati ligustici.

elisa stefano pezzini

Terzo appuntamento, mercoledì 6 dicembre alle 20,30 ad Albenga, con la serate organizzate da Ratatuja 2.0 e dedicate alle zuppe tradizionali.

Questa volta tocca ad un classico della cucina ligure, il minestrone, declinato in due versioni: quella classica, con i “tocchetti” di verdura, pesto e brichetti (spaghetti spezzati, per chi non conoscesse la lingua ligustica), e una versiona più edulcorata, un passato con crostini. Il tutto (entrambe le versioni) con un filo d’olio verzellino (chi non sa il significato del termine lo vada a vedere sul dizionario Ligure-Italiano) e una macinata di pepe.

Come sempre il “teatro enogastronomico” sarà l’Osteria Fino alla lisca di viale dei mille, ai fornelli Claudio De Leo e Nicola Lavagna (patron del locale) in una sfida che si concluderà solo a primavera inoltrata.

Proprio Claudio De Leo commenta le prime serate della rassegna: “Siamo arrivati alla terza serata “Zuppe e Minestre”, stiamo procedendo bene, i commensali rispondono positivamente all’iniziativa. Cerchiamo di fare cene a tema con prodotti rigorosamente di qualità con costi molto contenuti (4 antipasti, 2 varianti di portata principale e dolce, compreso acqua e caffè a prezzo fisso di 15 euro), porzioni abbondanti e il vino si sceglie a parte tra le proposte della serata o dalla carta del locale. L’idea di proporre i gusti classici di una volta, senza orpelli o aggiunte scenografiche credo stia funzionando. In verità dobbiamo necessariamente migliorare sui dolci, nota per ora dolente, ma con buoni margini di miglioramenti”.

Per concludere un detto tradizionale ligure: “Chi attasta o menestron ‘na votta o no va ciù via da Zena” (Chi assaggia il minestrone una volta, non va più via da Genova).

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