Lettera al direttore

La protesta

“Il paese senza Natale”, la protesta di alcuni turisti che frequentano Borghetto

"Con molto dispiacere, il prossimo anno sceglieremo una località diversa, ove trascorrere le festività in allegria"

albero natale borghetto

Salve, siamo un gruppo di turisti che da qualche anno frequenta Borghetto Santo Spirito a dicembre e gennaio. Il “Paese senza Natale” potrebbe essere il titolo di un cartone animato triste, nel quale una strega ha fatto un maleficio, sottraendo la gioia del Natale a un piccolo borgo. Invece è una triste realtà: quella di Borghetto. Ovunque, passeggiare sotto Natale scalda il cuore per le festose luminarie che rendono speciale ogni città e paese, e anche la Riviera non è da meno. Da Genova a Ventimiglia è tutto un fiorire di luci e addobbi. Certamente i centri maggiori sono adornati piu’riccamente, i paesini magari in modo piu’modesto, ma comunque con amore, e tutti sono una gioia per gli occhi.

Tutti, tranne Borghetto. Un buco nero, del tutto privo di luminarie e con pochissimi altri addobbi, un luogo triste e deprimente, entrando nel quale svanisce la magia del Natale. Già lo scorso anno le luminarie erano ridotte, ma quest’anno siamo al buio totale (eccetto un grazioso albero di Natale…un po’pochino ci pare).

Sappiamo che il Comune è in crisi finanziaria, e certo gli addobbi natalizi non sono il problema piu’grave. Ma stiamo parlando di un Paese turistico, che non ha fabbriche o grandi aziende e che se vuole avere qualche speranza di ripresa deve per forza attrarre i turisti.

Potremmo fare il paragone con un negozio in crisi: per quanto il commerciante si trovi in cattive acque, se vuole salvarsi deve attrarre i clienti. Esporre vetrine vuote e con i vetri lerci significa allontanare anche i piu’ affezionati e andare dritti al fallimento.

Possiamo comprendere le difficoltà degli amministratori, ma questi devono anche mettersi nei panni dei turisti. Anche noi patiamo la crisi, anche noi non navighiamo certo nell’oro, e se spendiamo i nostri soldi per recarci in una località a trascorrere le Feste, ci attendiamo di trovare un clima festoso, non un borgo lasciato al buio, che stringe il cuore a vedersi.

L’umana comprensione ce la mettiamo tutta, ma ,onestamente, voi andreste a cena in un ristorante dove si spende molto e vi danno da mangiare poco e cattivo? Magari hanno le loro ragioni, magari il cuoco è gravemente malato…certo, si compatisce, ma poi si cambia ristorante!

Tra l’altro facciamo notare che in commercio si trovano festoni luminosi alimentati ad energia solare (che scansano anche il dover pagare la corrente) o faretti che proiettano ologrammi natalizi a costi irrisori (parliamo di 25/30 euro al dettaglio). Ci hanno detto che il Sindaco è elettricista…possibile che non lo sappia? Possibile che gli assessori e gli amministratori comunali non potessero rinunciare ai loro stipendi anche solo per un mese, e mettere da parte qualche euro per rendere Borghetto meno oscura? Con molto dispiacere, il prossimo anno sceglieremo una località diversa, ove trascorrere le festività in allegria. Del resto, si fa turismo per rallegrarsi, non per deprimersi.

Lorenzo e Anna Perasso, Mario Giraudo, Rita e Marisa Gamba
Torino

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